Quale che sia lo schieramento vincitore delle comunali di maggio, l’Amministrazione che si insedierà in Piazza Duomo nei cinque anni a venire potrà contare su una certezza tutt’altro che indifferente.
Il dato è quello che la Giunta Marello si appresta a portare all’esame dell’ultimo Consiglio comunale della legislatura. Con la seduta già programmata per il 10 aprile prossimo l’assemblea cittadina sarà infatti chiamata ad approvare i conti del consuntivo 2018. Un passaggio non meramente amministrativo, visto che porterà con sé significative indicazioni per quello che potrà essere il programma di lavoro della futura amministrazione.
Dai conti dell’esercizio chiuso al 31 dicembre scorso – e che pareggia a 47.2 milioni di euro, il valore più alto nei dieci anni di amministrazione Marello – emerge infatti un avanzo di amministrazione pari a 4.6 milioni di euro. Una provvista che, sommata alla quota di avanzo 2017 non ancora impegnata (3 milioni), porta a una disponibilità di spesa per investimenti in capo alla futura Giunta comunale pari a 7.6 milioni di euro.
C’è chi ha già parlato di "tesoretto", collegando questa importante dotazione alla possibilità di guardare finalmente ad alcuni capitoli di quel "libro dei sogni" che da tempo giace impolverato nel cassetto dell’amministrazione cittadina, ostaggio dei lacci e lacciuoli che solo nell’autunno scorso è stato possibile rimuovere almeno in parte in forza dei ben noti pronunciamenti della Corte Costituzionale in tema di applicazione del cosiddetto "patto di stabilità".
Se nell’ottobre scorso tali novità avevano consentito alla Giunta Marello di programmare investimenti per svariati milioni di euro, che in buona parte verranno di fatto spesi nell’anno in corso, con un simile avanzo e una disponibilità di cassa pari a 20 milioni di euro (contro i 17,8 di fine 2017) la prossima Giunta potrà quindi avvicinarsi a progetti quali il sospirato terzo ponte.
Un intervento, quest’ultimo, il cui costo è in realtà ben più importante, stimato in 22 milioni di euro. Ma rispetto al quale – come ventilato anche dal sindaco Marello negli ultimi mesi – un Comune finalmente libero di poter liberamente spendere le risorse presenti nella propria cassa potrebbe decidere di realizzare autonomamente non più guardando alle compensazioni dell’Asti-Cuneo, di cui si sono perse le tracce, ma utilizzando i fondi in cassa per "attivare" i 12 milioni dei famosi “fondi Crosetto” dormienti dal lontano 2006 (furono stanziati con la Finanziaria di quell’anno) e che altrimenti Alba rischia di perdere definitivamente.
Tornando alle poste del bilancio in approvazione, oltre a entrate correnti accertate per 19.3 milioni di euro, vi rilevano spese in conto capitale pari a 13.9 milioni, come anche un flusso di oneri di urbanizzazione (a quota 1.890.000) che dopo anni in altalena, incrociati coi riscontri dei primi mesi del 2019, sembra confermare il ritorno di una certa vivacità nel settore edilizio.
Di "vivacità" – ma in questo caso riferita all’attività comunale – parla anche l’assessore al Bilancio Gigi Garassino commentando i numeri che si appresta a portare all’attenzione del Consiglio: "Veniamo da un periodo molto impegnativo, abbiamo cercato di anticipare il più possibile l’elaborazione del consuntivo pur arrivando da un’altra chiusura particolarmente provante, ma siamo contenti di riusciamo a cogliere l’appuntamento del 10 aprile, ultimo giorno utile per la convocazione del Consiglio prime delle votazioni di maggio. Un’altra soddisfazione è quella di poter portare in assemblea per l’ennesimo anno risultati veramente importanti e positivi, che ci fanno dire che Alba continua a esprimere grande vivacità, un dato che l’Amministrazione ha saputo cogliere e assecondare, portando la città a reagire al lungo periodo di crisi che abbiamo vissuto".
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