Era il novembre del 2008 quando il giocatore professionista di poker Peter Eastgate, sbaragliando la concorrenza di altri 6843 concorrenti, divenne il giocatore più giovane a vincere il Main Event delle World Series of Poker. Per il suo successo, Eastgate si portò a casa più di nove milioni di dollari in contanti, entrando di diritto nella storia di questa disciplina e nella classifica dei giocatori di poker con i guadagni più alti.
Ma il danese classe 1985 non raggiunse quella vittoria semplicemente grazie alla dea bendata. Quello (e così tutti i più grandi risultati ottenuti al tavolo verde) fu un successo di logica e ragionamento. I giochi da casinò, come vedremo, implicano la conoscenza di probabilità e statistiche che i giocatori esperti utilizzano saggiamente per guidare le loro decisioni nel corso delle varie partite.
Tre principi sono alla base dei giochi da casinò: le probabilità definite, il valore atteso e l’indice di volatilità. Comprendere questi concetti chiarisce il funzionamento di queste discipline e spiegano, allo stesso tempo, il perché di straordinarie vittorie, come quella di Eastgate. Più in generale, i giocatori esperti valutano il rischio di ogni partita in base alle proprietà matematiche delle probabilità, del valore atteso e dell'indice di volatilità, ma anche della durata del gioco e della dimensione della scommessa. Questi fattori dipingono un quadro numerico del rischio e guidano il giocatore che, a questo punto, saprà (o avrà maggiore coscienza) se andare avanti con una giocata o meno. Tuttavia, il gioco d'azzardo implica molto di più che semplici regole matematiche. I giocatori professionisti usano molta psicologia per “leggere” i loro avversari. La capacità di decifrare i vari segnali del corpo, ad esempio, aiuta a discernere gli stati mentali dei propri avversari al tavolo, fornendo probabilmente un indizio sulle carte in loro possesso.
Un grafico matematico per vincere al blackjack.
Da un punto di vista matematico, tutti i giocatori sono sempre alla ricerca delle giuste combinazioni utili al raggiungimento del proprio obiettivo nel corso delle partite. La matematica, generalmente, ci dice che esiste una (ed una soltanto) risposta esatta e che tutto il resto è sbagliato. Ma come è possibile utilizzare la matematica per battere il banco al tavolo verde? Possiamo cominciare imparando a contare le carte per ottenere un vantaggio sul banco al blackjack, pur restando consapevoli che non si tratta di una cosa semplice ed entusiasmante, così come appare nelle famose pellicole cinematografiche come Rain Man o Una notte da leoni.
Se all'interno della maggior parte dei casinò terrestri questa pratica risulta illegale, raramente viene applicata in altri ambienti se non da esperti professionisti. Per i tantissimi giocatori amatoriali non resta che sedersi al tavolo verde e seguire una serie di linee guida note come Blackjack Strategy Chart. Per farla breve, si tratta di un codice scritto da un gruppo di quattro esperti matematici negli anni cinquanta e ripreso un decennio dopo dallo scrittore Edward O. Thorp nel libro di successo “Beat the Dealer”. Questo grafico ancora oggi rappresenta un utile strumento per sapere quando pescare una carta, giocare al raddoppio, splittare o fermarsi in una mano di blackjack.
Il falso mito del conteggio delle carte.
decine di pellicole hanno raccontato il conteggio delle carte al cinema
Quello del conteggio delle carte è sempre stato uno dei miti più famosi legati al mondo del blackjack. Il giocatore, in questa fattispecie, sarebbe in grado di battere il banco semplicemente tenendo traccia delle carte che sono state distribuite sul tavolo. Tuttavia, ciascuna probabilità di successo al gioco può dipendere da mille e più fattori. Secondo alcuni esperti del gioco del blackjack, vi sarebbero buone possibilità di riuscita se nel mazzo vi fosse una predominanza di carte alte. Come già accennato, il conteggio delle carte è sempre stato considerato un buon metodo per scardinare il banco nei vari giochi di carte, specialmente in quelli dove viene utilizzato un solo mazzo di carte. In tali casi, il giocatore potrebbe letteralmente vincere all’infinito se è a conoscenza della composizione del mazzo e della sequenza delle carte rimanenti. Il problema è che nessun giocatore sarà mai in grado di indovinare la sequenza esatta delle carte che rimangono nel mazzo. Le cose diventano ancora più complicate quando ci sono due o più giocatori di blackjack allo stesso tavolo.
Ad onor del vero, nel tempo il conteggio delle carte è diventato uno dei miti utilizzati, molto spesso dall’industria cinematografica, come mezzo di promozione per i casinò e per il mondo del gioco d’azzardo. Certamente, saper contare le carte, laddove possibile, rappresenta un reale vantaggio per ogni singolo giocatore capace di muoversi in questo ambiente. Parimenti, però, è stato dimostrato statisticamente come il conteggio delle carte riesca ad apportare fino ad un massimo di 2% di possibilità in più di vittoria per il giocatore. Non un grande margine di guadagno, dunque.
Conclusioni.
Un concetto chiave da ricordare è quello per cui quando si ricorre alla matematica nel poker o nel blackjack, le decisioni che si prenderanno non avranno un effetto sulle vincite nel breve termine. Il solo fatto che calcolando con dovizia di particolari le probabilità in una determinata mano e, di conseguenza, procedere con la mossa corretta, non implica necessariamente che la giocata alla fine garantisca una vincita. In questa direzione, se invece la decisione presa è stata sbagliata, questo non significherà automaticamente che la mano di gioco sarà irrimediabilmente compromessa. Se si continuerà a prendere le giuste decisioni in base alle probabilità calcolate, maggiori saranno i guadagni nel lungo periodo.