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Attualità | 18 dicembre 2019, 11:33

Federico Borgna premiato agli “Economy Inclusion Awards 2019”: “Nel 2012 accettai la sfida di diventare sindaco anche per mandare forte un messaggio di inclusione”

L’evento si è svolto lunedì a Milano per premiare le aziende che hanno inserito nelle loro organizzazioni progetti legati all’inclusione facendo convivere etica e business. Il primo cittadino di Cuneo e presidente della Provincia: “ Il percorso di inclusione richiede la somma di due volontà, la volontà di chi include e la volontà di chi viene incluso”

Federico Borgna premiato agli “Economy Inclusion Awards 2019”: “Nel 2012 accettai la sfida di diventare sindaco anche per mandare forte un messaggio di inclusione”

 

Premio speciale al sindaco di Cuneo e presidente della Provincia Federico Borgna agli “Economy Inclusion Awards 2019”, l’evento per premiare le aziende che hanno inserito nelle loro organizzazioni progetti legati all’inclusione facendo convivere etica e business.  

La kermesse, tenutasi lunedì pomeriggio all’Auditorium Bosch di Milano, ha premiato i brand che hanno dimostrato maggior impegno nella responsabilità sociale d’impresa, abbattendo le discriminazioni su età, disabilità, genere ed etnia, trasformandole in fattori di unione e dialogo.

“E' stato un onore ricevere uno di questi premi speciali”, ha dichiarato Borgna, sindaco non vedente, premiato per il suo impegno nell’abbattere le discriminazioni trasformandole in fattori di unione e dialogo.

Ecco il suo discorso dal palco degli “Economy Inclusion Awards 2019”.

“Cito una frase di Einstein: 'È sbagliato pensare che qualcosa cambi quando noi facciamo sempre le stesse cose'. Il percorso di inclusione richiede la somma di due volontà: la volontà di chi include e la volontà di chi viene incluso. Dalla somma di queste due volontà c'è inclusione vera. Perchè se c'è solo la volontà di chi include e non di chi è incluso, cadiamo nell'ambito dell'assistenza e della carità. È un percorso e un'opportunita per entrambe le parti. Deve essere chiaro che tutte e due guadagnino qualcosa dal percorso di inclusione.

Ho accettato di candidarmi a sindaco nel 2012 a Cuneo facendo questa riflessione. Avevo un buon lavoro da consulente finanziario che mi piaceva, e guadagnavo bene. Avevo un percorso parapolitico nell'Unione Ciechi e la strada spianata per diventare presidente nazionale. Poi mi cade tra capo e collo questa proposta. Accettare significava stravolgere la mia vita. La mia fidanzata è stata una settimana senza parlarmi. Però ho capito che accettare la sfida, e magare riuscire a gestirla bene, sarebbe stato un veicolo per mandare forte un messaggio di inclusione. Non a caso lo slogan in campagna elettorale era “Cuneo guarda avanti”. Ho pensato a me ragazzo, appena conclusa l'università e alle prese con i primi colloqui di lavoro, quando non sapevano come pormi certe domande e cosa avrei potuto fare in azienda, Il pensiero successivo è stato di accettare per poter aprire molte strade a qualcuno come me.

Terzo punto e chiudo: una battuta che mi ha fatto mia madre. Quando si ha a che fare in famiglia con qualcuno che ha una disabilità chi fatica di più sono i familiari. Le difficoltà quotidiane tu le vivi e le sai perimetrare. Loro invece si confrontano quotidianamento con sensi di colpa e inadeguatezza. Una sera mi guarda come solo una mamma sa fare e mi dice: 'ma in fondo nella vita, se tu ci avessi visto, saresti stato uno str...'”

cristina mazzariello

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