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Bra | 25 gennaio 2022, 08:25

Era ora: il caffè espresso italiano candidato come patrimonio dell’Umanità Unesco

Via libera del Mipaaf. Luigi Barbero, direttore Ascom Bra: “Premio per un’eccellenza tutta italiana”

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Il caffè è un fedele alleato della nostra sveglia all’alba, della metà mattina, del post pranzo e magari del pre aperitivo. Ci sta sempre bene. Sappiate, poi, che c’è un motivo in più per darci dentro con la tazzulella di caffè.

È stata approvata all’unanimità la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Il Mipaaf ha dato il via libera e l’annuncio è stato dato dal sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio con la seguente motivazione: “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”.

La candidatura del caffè espresso italiano “Sarà trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi. La tazzina di espresso rappresenta per tutti gli italiani un rito sociale e culturale che trova riscontro anche nella letteratura e che appassiona tutto il Paese, da Napoli a Venezia fino a Trieste passando per Roma e Milano.

Una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali avevano come cornice il bancone o il salotto all’aperto di un bar davanti ad un buon caffè italiano”, ha concluso il sottosegretario.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dal Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, tra i promotori della candidatura Unesco. “Fin dal Settecento il caffè è stato espediente narrativo per letterati, poeti e cantautori. Ufficializzare il rito del caffè, rendendolo patrimonio immateriale dell’Unesco significa anche mantenerlo vivo”, spiega il Consorzio.

Brindisi e tazzine al cielo anche a Bra con Luigi Barbero, direttore dell’Ascom Bra, che commenta: “Una bella notizia che premia un’eccellenza tutta italiana. La candidatura del caffè espresso a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco rappresenta il riconoscimento di un rito quotidiano che unisce il Paese nel segno di quella convivialità oggi limitata dalla pandemia”.

Ora non resta che aspettare il verdetto finale. Nel frattempo, un espresso, grazie.

Silvia Gullino

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