Il clima sta condizionando molti aspetti della vita quotidiana e sta portando a riconsiderare anche i processi lavorativi in viticoltura. L’Osservatorio nazionale ha giocato d’anticipo da circa due anni con il progetto sui cambiamenti climatici in vigna. Nella prima fase sono stati effettuati studi, analisi e attività didattiche nelle scuole, e messa in campo una comunicazione di divulgazione. Ora si entra in gioco in modo pratico, con l’nstallazione di sensori di rilevazione direttamente nei vigneti per capire come il clima influenzi la vite. I dati verranno raccolti da tre fattori: l'umidità del terreno, la crescita fogliare e la temperatura dell'acino.
L’esperimento verrà effettuato nei vigneti della scuola enologica istituto «Umberto I» di Alba, e precisamente nella vigna presente ai piedi del castello di Grinzane Cavour, nel vigneto di barbera dell'istituto «Penna» di Asti e nell’appezzamento dell'istituto «Luparia» di Rosignano Monferrato.
I tre fattori servono per capire come la temperatura esterna influisca sulla fenologia della vite e sulla composizione del grappolo, come le piante rispondano allo stress idrico dovuto alla scarsità di acqua, e come l’aumento delle radiazioni solari influiscano sempre di più sulla sintesi del colore delle uve sia rosse che bianche.
In questo quadro l’Osservatorio dell’associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli vuole vederci chiaro: «Insieme a Fondazione Links e Uni-Astiss abbiamo partecipato a un bando a tema promosso dal ministero della Cultura sui fondi della Legge 77/2006, e lo abbiamo vinto, scelti tra i 58 siti Unesco italiani. Con i 250 mila Euro ottenuti abbiamo iniziato il lavoro sulla tematica del clima, sempre più importante sotto molti punti di vista, da quello scientifico a quello educativo. Il nostro progetto parla chiaro: vuole individuare le criticità, gli aspetti che influenzano il cambiamento, e le complessità, per poi intervenire in modo mirato per valorizzare e proteggere il territorio Unesco. Le azioni intraprese puntano anche a sensibilizzare le persone, soprattutto i più giovani, ed a divulgare una mentalità nuova, attenta al clima ed alla sua influenza nella nostra vita e nel nostro lavoro. Stiamo creando laboratori di idee per trovare le soluzioni che possano renderci più pronti all’adattamento a questo cambiamento che è sotto gli occhi di tutti» sono le parole del direttore Roberto Cerrato.