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Economia | 15 giugno 2023, 13:12

Sul futuro di Egea le preoccupazioni della politica. Fissato alle 16 il termine per la presentazione delle offerte

L’ispezione della Guardia di Finanza (quattro gli indagati) collegata a verifiche sui bilanci 2017/2021. Marello all’attacco: "Trent’anni di ipnosi collettiva rischiano di fare danni". Il sindaco Bo: "Lavorare uniti verso una soluzione". Il presidente del Consiglio di Sorveglianza Rossetto: "No a sciacallaggi politici"

PierPaolo Carini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Egea

PierPaolo Carini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Egea

Non ha tardato a investire l’ambito della politica cittadina la notizia dell’attività ispettiva che nella giornata di ieri, mercoledì 14 giugno, ha portato nella sede albese di Egea gli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, impegnati nell’acquisizione di documenti societari su mandato della Procura della Repubblica di Asti.

Un’azione in merito alla quale dalla stessa Procura non filtrano ulteriori informazioni, ferma l’apertura di un’indagine che vede indagati quattro soggetti in merito ad accertamenti riguardanti i bilanci della società dal 2017 al 2021 (quello relativo al 2022 deve ancora essere approvato), mentre dal canto suo l’azienda spiega di aver "collaborato e pienamente soddisfatto tale richiesta nella massima trasparenza, mettendosi serenamente a disposizione per qualsivoglia ulteriore richiesta di informazioni", rassicurando insomma sulla natura di una verifica in qualche modo fisiologica nel novero delle attività di un gruppo con dimensioni e interessi sovraregionali.

Una realtà, quella della multiservizi guidata dall’ingegner PierPaolo Carini, peraltro reduce da sofferenze finanziarie figlie delle fibrillazioni sorte sui mercati internazionali dell’energia e divenute come noto il motivo fondante della trattativa aperta da mesi per la ricerca di un socio di maggioranza.

In campo, come noto, ci sono A2A e Iren, attesi proprio nella giornata di oggi, giovedì 15 giugno, dalla scadenza del termine fissato per la presentazione di offerte finalizzate ad acquisire il 50,1% dell’azienda, atto finale di un percorso iniziato col via alla "due diligence" per la valutazione degli asset aziendali avviata nel marzo scorso col coinvolgimento del solo colosso lombardo e quindi aperto al gruppo torinese e, secondo indiscrezioni, anche a un importante fondo di investimento nazionale.

Mentre si attende di conoscere se i fatti di ieri potranno aver condizionato in qualche modo la scadenza fissata per le ore 16 di oggi, sul punto si registrano le reazioni della politica, inevitabili nel contesto di un’azienda che conta oltre mille addetti e un fatturato superiore al miliardo di euro, ancor di più considerato la sua natura di società pubblico privata, partecipata da 140 soci privati e 107 pubblici, primo dei quali il Comune di Alba, che con una quota di poco superiore al 5% esprime anche la presidenza del Consiglio di Sorveglianza, consesso contemplato dal sistema di gestione duale dell’azienda, dal 2019 guidato dall’avvocato ed ex sindaco albese Beppe Rossetto.  

Primo ad accendere le polveri in questo senso è stato l’ex sindaco e consigliere regionale Maurizio Marello, che già in passato non era stato tenero nei confronti dell’azienda e dei suoi rapporti con la politica locale. “La situazione è sicuramente molto difficile e l’indagine della Guardia di Finanza cade in un momento delicato proprio quando (oggi) debbono arrivare le offerte di gruppi interessati all’acquisizione – dichiara al nostro giornale l’esponente Pd –. Speriamo che arrivino tali offerte scongiurando così il pericolo di procedure fallimentari. Per il bene di un territorio. Dei soci pubblici e privati e per i creditori e soprattuto per i lavoratori. Ma non è facile. Certo è che 'l’ipnosi collettiva' degli ultimi trent’anni rischia di produrre molti danni. E la politica compiacente ne è corresponsabile".

[Maurizio Marello, ex sindaco di Alba, dal 2019 consigliere regionale]


Rimanendo sullo stesso fronte, "forte preoccupazione" viene intanto espressa dalla minoranza consiliare di Uniti per Alba, cui "innanzitutto preme la situazione occupazionale dei molti dipendenti della multiutility", ma anche "la posizione dei cittadini e delle imprese clienti". "Abbiamo chiesto con urgenza l’audizione dei vertici di Egea a partire dal presidente del Consiglio di Sorveglianza Giuseppe Rossetto, che non più di qualche mese fa rassicurava sulla situazione del gruppo che avrebbe dovuto vigilare – dicono i consiglieri del centrosinistra in una nota –. Vogliamo conoscere quali iniziative ha assunto o intende assumere l'Amministrazione comunale di Alba a fronte della situazione in cui versa la società; nel contempo auspichiamo che tutti i Comuni soci giochino, con responsabilità e determinazione, un ruolo attivo volto a difendere gli interessi del territorio".

Chiamato in causa il sindaco albese Carlo Bo replica così: "Credo sia il momento di restare uniti, evitando giudizi affrettati che possono solo creare un clima negativo, rischiando di allontantare la soluzione di questa vicenda. In ballo ci sono centinaia di posti di lavoro, fornitori del territorio che hanno intessuto sinergie importanti, investimenti di soci pubblici e privati che hanno creduto con convinzione nel futuro di un’azienda che eroga servizi essenziali per l’albese. Ho piena fiducia nelle indagini, che spero giungano a conclusioni certe e rassicuranti quanto prima. Auspico che alla scadenza fissata per oggi arrivino offerte sulle quali iniziare un percorso positivo per il bene del gruppo, dei suoi dipendenti e di tutto il territorio".

[Il sindaco albese Carlo Bo]


Analogo invito ad abbassare i toni arriva dal presidente del Consiglio di Sorveglianza di Egea, Beppe Rossetto: "L’appuntamento di oggi riveste una particolare importanza per il superamento di una situazione figlia delle fibrillazioni che hanno scosso i mercati internazionali dell’energia a partire dall’autunno 2021 e che sin da allora è stata al centro delle comunicazioni che il Consiglio di Sorveglianza ha portato all’attenzione dei soci, non ultime le diverse audizioni pubbliche tenute davanti ai commissari del Consiglio comunale albese. Nell’interesse del territorio servono quindi prudenza e moderazione, non azioni di sciacallaggio politico".

[Sopra da sinistra Beppe Rossetto e PierPaolo Carini]

Ezio Massucco

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