Attualità - 19 giugno 2023, 15:45

Il Centro europeo di modellismo industriale di Savigliano festeggia 25 anni con Giorgetto Giugiaro e ospiti illustri

Il designer di Garessio visitando la scuola ha sollecitato i giovani dicendo: “È importante imparare ancora a disegnare a mano con la matita e non solo basarsi su programmi informatici”

Franco Daudo, Elena Dalmasso, Giorgetto Giugiaro, Tommaso Mario Abrate e Gianfranco Arneodo

Quale miglior augurio per festeggiare i 25 anni del Cemi (Centro europeo modellismo industriale) se non quello da parte di Giorgetto Giugiaro che ha presenziato alla festa a Savigliano, lo scorso venerdì 16 giugno, davanti a una vasta platea, tra cui tanti studenti del Cemi, di ieri e di oggi, definendosi: ”Un manovale della matita”.

Il ‘designer del secolo’ aveva fondato a Garessio, suo paese d’origine, nel 1998, assieme al collega ed amico Arrigo Gallizio, scomparso nel 2017, la scuola di modellismo, trasferita poi, per esigenze tecnico-logistiche a Savigliano nel 2001 e guidata dall’Agenform (Agenzia dei servizi formativi della provincia di Cuneo).

La festa per il quarto di secolo del Cemi si è tenuta nella sala polifunzionale della Crusà Neira, a pochi passi dalla sede del Centro di modellismo che il designer aveva visitato in mattinata.

A fare gli onori di casa la responsabile del Cemi Elena Dalmasso assieme al presidente dell’Agenform Tommaso Mario Abrate e al direttore Gianfranco Arneodo.

Il presidente Tommaso Abrate nel presentare i corsi dell’Agenform ha ricordato che in 25 anni: “Il Cemi è stato frequentato da 300 studenti e, nel corso dell’anno scolastico 2022/23, ci sono iscritti anche tre studenti stranieri di cui un ragazzo proveniente dall’India, uno dalla Colombia e uno dal Sudafrica, segno dell’interesse sempre più alto nei nostri corsi.

Mi rammarico solo – continua Abrate – che al momento, come centro di formazione professionale, con il Cemi non siamo entrati  nell'Academy Automotive regionale”.

Si è poi entrati nel vivo dell’incontro con l’intervista a  Giugiaro da parte del giornalista, esperto in campo automobilistico, Franco Daudo che dopo avergli mostrato un disegno originale della Volkswagen Golf, realizzato dal progettista nel 1970, gli ha chiesto se gli attuali designer possono ancora essere considerati degli artisti e che cosa consiglia agli studenti del Cemi.

Mi congratulo per  questa scuola – ha risposto Giugiaro –ma visitandola avrei voluto vedere più tecnigrafi. Anche oggi, dove tutto si svolge attraverso programmi informatici, ritengo che si debba sempre partire dal disegno manuale con la tecnica delle proiezioni ortogonali.

Oltre alla realtà virtuale – sostiene Giugiaro - è importante che gli studenti imparino ancora a disegnare a mano con la matita e non solo basarsi su programmi informatici.

Si devono imparare – afferma il designer - a realizzare i modelli in scala naturale 1:1 e rimane sempre importante la conoscenza della matematica che, in questo lavoro, sta alla base di tutto, assieme alla creatività”.

I responsabili del Cemi hanno donato a Giugiaro alcuni suoi progetti, realizzati a mano, ed esposti 25 anni fa nell’allora sede di Garessio.

Immancabile poi l’omaggio di una matita, strumento inseparabile per Giugiaro che più lo rappresenta. Il modello è stato realizzato in esclusiva dagli studenti del Cemi.

Gli è poi stato chiesto qual è il modello di auto che ha amato di più tra i tanti progettati.

La Panda che ho realizzato nel 1980 – ha risposto il designer, meravigliando il pubblico -  Pensai a una vettura alla portata di tutti sia per i costi, ma anche per l’utilizzo. Avevo disegnato sia gli interni che gli esterni cercando di renderla più spaziosa e funzionale per chiunque la utilizzasse”.

Giugiaro ha poi dialogato con Silvio Angori amministratore delegato e direttore generale di Pininfarina, azienda nota per aver portato il design italiano nel mondo, nonché presidente del gruppo Car Design & Engineering di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) da ritenersi, come spiega Angori, “Una delle maggiori associazioni di categoria in Italia che da 25 anni collabora strettamente con il Cemi.

L’associazione ha compiuto 110 e conta 450 aziende nell’ambito della componentistica, dei costruttori e del car design”.

Si rivolge poi agli studenti del Cemi “L’industria automobilistica sta vivendo un periodo di  transizione epocale che offre opportunità di crescita professionale per i giovani. Sono essenziali sia l’aspetto manuale che quello digitale. L’intelligenza artificiale è da considerarsi un ulteriore strumento di lavoro, ma la creatività rimarrà sempre la base da cui partire”.

Dalla sede di Varano, in Emilia Romagna, si è poi collegato Giampaolo Dallara, fondatore dell'omonima casa automobilistica, costruttrice di auto sportive e da competizione.

Alle future generazioni di tecnici dell’automobili del Cemi ha spiegato: “Questo sistema di formazione continua permette alla nostra industria di essere pronta per adattarsi ai continui cambiamenti. Oltre alla voglia di fare, consiglio ai ragazzi di essere sempre desiderosi di sapere, solo questo servirà a sviluppare la creatività”.

Dallara ha poi svelato com’era nata la Lamborghini ‘Miura’ del 1966 che, rispetto alle altre auto sportive dell’epoca, era stata realizzata con motore posteriore ispirandosi alla Mini. A fine anni ’60 la ‘Miura’ era diventata la vettura di serie più veloce del mondo.

Sono stati invitati a salire sul palco i tre studenti che 25 anni fa avevano frequentato il primo corso di modellismo a Garessio, assieme alle decine di ragazzi dei corsi di prototipi e modellismo di quest’anno prossimi all’esame finale.

Il direttore dell’Agenform Giancarlo Arneodo ha concluso l’incontro anticipando che oltre all’auto, al Cemi dal prossimo anno scolastico si lavorerà per la prima volta sui prototipi delle moto.

Ha poi ringraziato la Regione, la Provincia di Cuneo e il Comune di Savigliano assieme a tutti i docenti e le aziende che accolgono gli studenti durante lo stage. Un ringraziamento particolare è stato per tutti gli allievi.

Grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (Fse) come quello utilizzato dal Cemi – ha spiegato Arneodo - i giovani imparano un mestiere per entrare nel mondo del lavoro.

In Agenform ci sono la passione e la competenza e gli studenti che escono da questa scuola lo dimostrano”.

Ha chiuso l’incontro Ezio Elia che da tecnico si occupa per conto della Regione della programmazione e il coordinamento dei fondi provenienti dal Fse.

Sollecitato da Tommaso Abrate presidente dell’Agenform sul fatto che il Cemi al momento non è nell’Academy Automotive regionale nonostante 25 anni di insegnamento nel campo automobilistico, Elia ha risposto “L’Academy è ancora in fase di sperimentazione, ci stiamo comunque impegnando per il suo sviluppo”.

Tra le autorità presenti al compleanno del Cemi: il consigliere regionale Paolo Bongioanni, il presidente della Provincia Luca Robaldo, assieme a Giovanni Quaglia che è stato presidente della Provincia  per 16 anni, dal 1988 al 2004, ed ex presidente della Fondazione CrTorino. Con loro il sindaco di Savigliano Antonello Portera assieme all’ex sindaco e parlamentare Sergio Soave, attuale presidente della Fondazione CrSavigliano, il sindaco di Moretta (paese in cui si tengono i corsi per i tecnici della trasformazione agroalimentare dell’Agenform) Gianni Gatti con la vice Emanuela Bussi componente del direttivo dell’agenzia di formazione di cui fa parte il Cemi. Il comandante della stazione dei carabinieri di Savigliano maggiore Luca Giacolla.

 

 

Anna Maria Parola