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Curiosità | 02 luglio 2023, 07:21

Da Alba alla Camera dei deputati per parlare del futuro degli esports, gli sport virtuali

È l’esperienza dell’albese Luca Borsato, membro del Comitato nazionale dell'unione promotori esports e gaming. “Un settore in crescita che genera un giro d’affari da 50 milioni all’anno, ma non è regolamentato”

Da Alba alla Camera dei deputati per parlare del futuro degli esports, gli sport virtuali

Un pubblico di appassionati che continua a crescere, un giro di affari stimato in 50 milioni di euro, ma gli esports, i cosiddetti sport virtuali non sono regolamentati e vivono da anni in una situazione di limbo. Innanzitutto, bisogna partire dalle basi, con il termine esports si identificano “Leghe, circuiti competitivi, tornei o competizioni simili, che coinvolgono un pubblico di spettatori, in cui giocatori singoli o squadre si sfidano in videogiochi sia di persona che online, al fine di ottenere premi o per pure intrattenimento.”.

Della tematica se n’è iniziato a parlare in maniera ufficiale al tavolo di lavoro organizzato presso la Camera dei deputati a Roma dall'Osservatorio italiano esports. Tra i partecipanti l’albese Luca Borsato, membro del Comitato nazionale dell'unione promotori esports e gaming (Upeg), che spiega: “Durante due giorni sono state affrontate diverse tematiche cruciali relative agli esports. È ormai evidente che siano una realtà consolidata a livello mondiale, in costante espansione. Tuttavia, a livello normativo, l'Italia risulta essere in ritardo. Durante i lavori, sono state suggerite azioni strategiche per perseguire il pieno riconoscimento sociale e legislativo degli esports e del gaming nel nostro Paese. Inoltre, è stata lanciata l'idea del primo white paper degli esports e del gaming, con l'obiettivo di coinvolgere un ampio spettro di operatori del settore e raccogliere proposte e idee costruttive. Una volta raccolte le relazioni, il documento verrà consegnato ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle che si sono resi disponibili all’ascolto e alla condivisione con le altre forze politiche, con la finalità di avviare un iter di proposta legislativa nelle aule parlamentari, con il sostegno dell'intero settore interessato”.

Tante le tematiche di cui si è discusso, partendo dalla definizione di esports se è giusto parlare di “sport o di attività videoludiche”, per poi passare all’argomento della regolamentazione che deve riguardare anche i giocatori e le loro squadre, distinguendo chi li pratica in materia amatoriale dai professionisti. In conclusione, ci si è anche chiesti se la normativa attuale è sufficiente quando si organizzano tornei esports con premi in palio. “Auspico che questa iniziativa porti a un dialogo costruttivo tra le parti interessate, consentendo di colmare il divario normativo esistente e di garantire un ambiente regolamentato, sicuro e favorevole per lo sviluppo degli Esports in Italia”, le conclusioni di Borsato.

 

Daniele Vaira

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