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Attualità | 04 luglio 2023, 17:31

Enough is Enough: "Una trentina di stagionali accampati a Saluzzo. Quando apriranno le strutture di accoglienza?"

I moduli abitativi previsti dal protocollo tra Prefettura e Comuni già accessibili a Lagnasco e Costigliole, mentre a breve lo saranno a Scarnafigi e Savigliano. Nella città del Marchesato si attende una data, mentre è attivo l’info point

Una trentina gli stagionali in questo momento accampati nel parco Gullino di Saluzzo

Una trentina gli stagionali in questo momento accampati nel parco Gullino di Saluzzo

L'ennesima "situazione emergenziale" quella che il gruppo Enough is Enough-Braccianti in lotta Saluzzo denuncia con riguardo alla condizione dei lavoratori agricoli nel distretto della frutta della Granda. Il riferimento va a quanto da alcuni giorni si registra nella zona del parco Gullino, da anni punto di ritrovo e accampamento degl stagionali, e sotto i portici dell’antistante complesso residenziale, dove di notte, sopra i cartoni, dormono "decine di braccianti africani".
Lo confermano i residenti della zona, spiegando che sarebbero ormai una trentina le persone che negli ultimi dieci giorni hanno trovato riparo qui, soprattutto nei giorni di maltempo.

Sono numerosi i braccianti anche durante il giorno sotto l’infilata di alberi del parco Gullino. Vicino ci sono cartoni ammucchiati e sulle fioriere del parcheggio i loro indumenti sono stesi ad asciugare.

"Nonostante la stipula del solito protocollo di intesa denuncia Enough is Enough –, qualche settimana fa (il 15 giugno, ndr) nella sede della Prefettura a Cuneo, per 'attività di accompagnamento, accoglienza e informazione', decine di lavoratori, la maggior parte già muniti di contratto, sono costretti a dormire all’aperto, sotto i portici adiacenti al solito Parco Gullino di Saluzzo, mentre le strutture di accoglienza rimangono chiuse fino a data da destinarsi e ad alcuni lavoratori è stato comunicato che rimarranno chiuse addirittura fino al 15 agosto". "Interpellata, la Prefettura conferma di essere a conoscenza della situazione - continua il comunicato -, - d’altra parte i lavoratori accampati raccontano di continue 'visite' da parte di forze dell’ordine, sindacato e rappresentanti della cooperativa Armonia, che ha in gestione le accoglienze, secondo quanto conferma la stessa Prefettura”.

Fabio Chiappello, referente dell'accoglienza diffusa per Armonia nell’ambito del progetto “Fami buona terra”, spiega che "si sta valutando la situazione, per poter intervenire caso per caso”, mentre con riguardo alle strutture abitative il quadro non è quello denunciato dal comitato.
“Quella di Lagnasco – riferisce al nostro giornale – ha già aperto il 23 giugno scorso per la raccolta dei piccoli frutti. E’ stata la prima a venire inaugurata della rete dei 10 Comuni frutticoli che aderiscono al protocollo finalizzato a dare una dignitosa sistemazione abitativa alla manodopera stagionale, in prevalenza africana. Ieri – prosegue Chiappello –, lunedì 3 luglio, ha aperto Costigliole Saluzzo, la prossima settimana apriranno Scarnafigi e Savigliano. E, in seguito, in data da decidere, sarà la volta dei moduli nelle altre municipalità della rete: Cuneo, Saluzzo, Busca, Tarantasca, Verzuolo e Manta".

A Saluzzo, nell’ex casa del custode del cimitero, in via della Croce, che è la struttura cittadina destinata a ospitare i braccianti dell'area, è nel frattempo attivo l’info point in aiuto agli stagionali, aperto dal lunedì al venerdì, il mattino e pomeriggio.

Nella sua nota "Enough is Enough" continua sottolineando le difficoltà di chi non ha ricovero e additando alcuni datori di lavoro “che sanno benissimo dove andare a reclutare manodopera a basso costo… e cosa importa come dormono, dove mangiano e come si lavano, in barba ai contratti e all’umanità. Gli agricoltori non hanno posto in azienda e non vogliono pagare le accoglienze, e non tutti i Comuni vogliono questo tipo di strutture ricettive sul loro territorio. In uno dei territori più ricchi d’Italia – prosegue lo scritto – si cercano lavoratori sempre disponibili, a basso costo e senza pretese, solo quando servono, e per il resto che se la vedano da soli, sono abituati".

Nelle strutture della rete di accoglienza accedono solo braccianti con regolari contratti di lavoro. L’azienda per il dipendente deve rimborsare la somma di 4 euro (oltre all’Iva) per ogni pernottamento. Il Protocollo, come già in passato, consente inoltre al lavoratore di utilizzare la struttura per i venti giorni successivi all’interruzione del contratto, sette dei quali a carico dell’azienda. Il lavoratore deve invece corrispondere 1,50 euro al giorno per i giorni di effettivo lavoro.

Vilma Brignone

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