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Politica | 06 luglio 2023, 09:42

Flavio Briatore corre in difesa dell’amica Daniela Santanchè

I due vip, entrambi di natali cuneesi, sono amici di lunga data ma anche soci in affari nel mondo dell’intrattenimento. “La destra – dice il signor Billionaire – dovrebbe essere più cattiva e schierarsi con maggior grinta a fianco della sua ministra”

Flavio Briatore e Daniela Santanché

Flavio Briatore e Daniela Santanché

Nell’immaginario collettivo, Cuneo sembrava essere una provincia ai margini dell’impero, di quelle che contano poco su scala nazionale, quella che in passato aveva acquisito notorietà (si fa per dire) perché la temperatura meteo era data regolarmente come “non pervenuta”. In realtà, a ben vedere – talk show televisivi e rotocalchi – ci confermano un dato opposto: i due maggiori vip che animano le estati del bel mondo (e in queste ore anche la politica), Flavio Briatore e Daniela Garnero Santanchè, hanno entrambi origini cuneesi.

E anche ieri la ministra del Turismo, intervenendo in aula al Senato per rispondere alle accuse emerse dopo l’inchiesta televisiva Report, ha voluto fare cenno alle sue origini cuneesi, ricordando il nonno contadino.   

Vite parallele le loro. Li separano 11 anni: Briatore classe 1950, Garnero 1961, ma nonostante ciò si erano incrociati e frequentati già nelle discoteche della Granda prima che entrambi spiccassero il volo per Milano e imboccassero la strada di un successo che li ha portati ad assurgere a testimonial di quello stile che taluni non esitano a definire “cafonal-chic”.   

Non sono solo amici, ma anche – come noto - soci d’affari nel mondo dell’intrattenimento. In questi giorni in cui l’ “amica-ministro Daniela” è sotto schiaffo, Briatore corre in sua difesa. Sceglie il quotidiano “Libero”, il Flavio nazionale, per manifestarle vicinanza ma anche per rifilare stilettate al governo e alla maggioranza, ritenendo troppo morbido l’atteggiamento assunto in merito al caso: “Daniela non è indagata e mi dispiace che il governo non abbia fatto muro opponendosi alle richieste strumentali dell’opposizione”. E aggiunge: “La maggioranza dovrebbe essere più incisiva, più 'cattiva', come ha sempre fatto la sinistra negli ultimi anni, da quando è al potere, nel difendere i suoi”.

Questo non significa – corregge però subito il tiro il “signor Billionaire” - sollevare Daniela da responsabilità se dovessero emergere, ma non piegarsi a richieste che servono solo ad alimentare la strumentalizzazione politica. È evidente che questa vicenda viene utilizzata per andare contro il governo. Sennò perché non farla uscire prima? Perché montarla come se fosse un qualcosa di recente quando invece ci sono fatti che risalgono anche a dieci anni fa?

Chissà se e quanto Giorgia Meloni terrà in considerazione i consigli dell’ex patron della Formula Uno.

GpT

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