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Sanità | 27 settembre 2023, 07:01

Allarme Sanità: "In Piemonte mancano 11mila camici bianchi. Chiamarli eroi non basta più"

A Torino l'assemblea Uil Fpl del nord Italia. Il segretario Bombardieri: "Ci aspettiamo assunzioni e investimenti nella nuova manovra"

In Piemonte mancano 11mila camici bianchi. Chiamarli eroi non basta più

In Piemonte mancano 11mila camici bianchi. Chiamarli eroi non basta più

Undicimila persone in camice bianco. Ecco l'esercito di cui la sanità piemontese avrebbe bisogno, ma che non risponde all'appello, in tutta la Regione. A lanciare l'allarme, ancora una volta, i sindacati di categoria. "In Sanità, nella nuova Manovra, ci aspettiamo più investimenti e più personale. Bisogna rinnovare i contratti a chi lavora per la salute di tutti: non basta chiamarli eroi. Ora non si può perdere l'occasione del Pnrr", dice Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, oggi a Torino per l'assemblea Uil Flp del Nord Italia.

Mancano 11mila persone 

I numeri presentati da Uil parlano di 4000 infermieri che mancano, nella sanità piemontese, insieme a 1500 medici ospedalieri. Una situazione che colpisce soprattutto i pronto soccorso, dove si fa ricorso ai famosi "gettonisti", pagati 100 euro all'ora. Si cercano anche 300 medici di medicina generale e pediatri, cui si aggiungono anche 5000 oss, operatori socio sanitari.

Il problema dell'età media

"La vera priorità è la difesa della sanità pubblica - aggiunge Domenico Proietti, segretario generale Uil Flp - In Piemonte mancano mille medici e cinquemila infermieri. Bisogna Riaprire in Europa il capitolo sugli investimenti e le stabilizzazioni".

"Alle gravi carenze - aggiunge - si somma anche un'età media largamente superiore ai 50 anni, mentre nel 2001 era di 44 anni. Peraltro, si stima che il 15% degli infermieri abbia limitazioni. Dopo anni di blocco delle assunzioni, ora si rischia di non trovare candidature".

Morti sul lavoro: una guerra civile

Ma Torino e il Piemonte, in questo periodo, sono anche al centro del dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Brandizzo l'ultima tragedia. "Tre morti al giorno sono numeri insopportabili - dice Bombardieri - È una guerra civile. Ma dal Govenro non arrivano impegni, se non parole sui giornali. Servono più ispettori e più ispezioni. Perché quando si fanno i controlli, emergono anche situazioni penali. Serve una nuova normativa sugli appalti che, alla luce di violazioni, impedisca di partecipare alle gare".

Il tema dell'auto: "Urso distratto"

Impossibile non riflettere sul tema dell'auto, con la cassa integrazione che torna a farsi spazio a Mirafiori. "C'era stato un impegno del ministro Urso a convocare un tavolo con Stellantis, ma forse è impegnato in altre tematiche. Vogliamo capire quante auto il Gruppo intende costruire in Italia e come il Governo pensa di affrontare la transizione tecnologica, perché spostare le scadenze e basta non serve. Bisogna pensare a formazione e accompagnamento in una fase così complessa", conclude Bombardieri.

Massimiliano Sciullo

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