Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giovanni Damiano, figlio di Amedeo Damiano (presidente Ussl assassinato nel 1987).
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Egregio Direttore,
A pochi giorni dalla Mostra nazionale della Razza bovina piemontese che quest’anno si terrà a Fossano, mi unisco al ricordo del dr. Bartolomeo Bovetti nel tornare con la memoria anch’io ad alcune delle edizioni del passato, che da bambino vivevo come spettatore accompagnando mio padre Amedeo Damiano, negli anni 80 presidente ANABORAPI.
Di quelle esposizioni “in bianco e nero” al Foro boario di Cuneo, ricordo il freddo, l’odore buono del bestiame, il vapore del loro respiro, la segatura dei ring, i pranzi partecipatissimi, come le coccarde che cercavo nel mio vagabondare tra i box.
Ricordo grandi persone: il vulcanico geometra Quaglia, il conte Brondelli, il dr. Zulliani, il dr. Faroppa, il dr. Valpreda (maestro indiscusso di tanti), che hanno fatto grande la storia della Razza. Ed i politici sul palco, come il senatore Carlotto - un gigante, per me che lo guardavo dal basso - e l’onorevole Tealdi, persone dalla grande preparazione e umanità.
Ma soprattutto ricordo papà, la sua passione per la Razza bovina Piemontese, il suo guardare al futuro, pensando già quarant’anni fa all’embryo transfer ed alla realizzazione del polo di Carrù, oggi Casa della Piemontese, come a scenari internazionali: il Brasile e il nord America.
Oggi tante cose sembrano scontate, ma allora non lo erano affatto. Ricordi, situazioni, persone che oggi non ci sono in molti casi più, ma alle quali bisogna certamente ispirarsi, perché ci hanno lasciato in eredità una Razza unica al mondo, che va difesa e valorizzata.
Proprio per questo, in un momento difficile per la Razza e per l’intero comparto, la mia famiglia ha voluto offrire quest’anno l’ambito Trofeo Amedeo Damiano, come segno di vicinanza e di speranza per un futuro migliore, soprattutto per i tanti giovani che amano la Piemontese e che saranno a Fossano domenica 12 novembre.