"Mi è partito lo schiaffo. In questo periodo sono stressato". "Per te cambierò". "Mi hai fatto arrabbiare... Domani ti porto fuori a cena". Sono queste alcune delle frasi della mostra "Non crederci" promossa da Progetto SOS Donna, che punta ad accendere un faro contro la violenza sulle donne. Esternazioni tipiche degli uomini "aguzzini" riportate su dieci pannelli, curati dalla scrittrice Laura Nosenzo e dall'artista Giorgia Sanlorenzo.
I numeri della violenza
Questa mattina l'esposizione ha fatto tappa a Palazzo Lascaris, dove tutti i consiglieri regionali hanno firmato le lenzuola dell'ospedale Cardinal Massaia di Asti, da dove è partito il progetto. Un'iniziativa alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne, del 25 novembre. Il 64% delle donne che subisce violenza non ne parla; nel 63% dei casi lo stupro viene commesso dal proprio partner e soltanto il 5% delle vittime fa denuncia in tribunale.
Nell'astigiano il femminicidio di Floriana Floris
La mostra sarà ospitata in 30 luoghi simbolo: uno di questi è stato Incisa Scapacino, dove lo scorso giugno è stata uccisa dal partner Floriana Floris. A ricordare la vittima gli alunni del paese del sud Astigiano, che hanno tracciato queste frasi con il pennarello: "A volte il mostro non è sotto al letto, ma dorme con te". Dopo il Consiglio Regionale e l'Urp, l'esposizione sarà visibile al liceo Scientifico "Vercelli" di Asti e poi nel tribunale astigiano, ultima tappa dell'evento.
Il ricordo di Giulia Cecchettin
"Chiudiamo - spiegano - e apriamo in due luoghi simbolo come l'ospedale e le aule giudiziarie". "Oggi - ha osservato il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, in apertura di seduta - siamo tutti emotivamente ancora più coinvolti e scossi dopo l’ultimo dramma che ha visto l’uccisione della giovane Giulia Cecchettin".
Minuto di silenzio
Per Allasia l'educazione sentimentale "non può essere affidata esclusivamente alle istituzioni scolastiche", ma è necessario coinvolgere le famiglie "per creare le basi di una società più consapevole e rispettosa".
"È essenziale - ha proseguito - adottare strategie preventive, come programmi educativi che promuovano la consapevolezza di genere e il rispetto fin dalle prime fasi della formazione
La libertà non implica l'assenza di limiti o la negazione del diritto di dire e accettare un "no".
Allasia ha poi invitato l'aula ad un minuto di silenzio: "in memoria di ogni donna, moglie, figlia, lavoratrice, mamma, fidanzata a cui è stata soffocata la dignità, spenta la libertà, uccisa la vita".