La Giornata Mondiale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne ha visto la città di Alba ergersi in prima linea con diverse iniziative. Questa mattina, un corteo affollato ha preso avvio dalle 10.30 da piazza Michele Ferrero, procedendo verso piazza Risorgimento e attraversando via Vittorio Emanuele.
L'evento, organizzato dallo Zonta Club Alba Langhe e Roero in stretta collaborazione con il Comune di Alba e la Consulta Comunale per le Pari Opportunità, ha colorato la città di arancione, proclamando ad alta voce il motto "Alba Says No - Zonta Says No".
“‘Alba dice no’ non indica solo il rifiuto dei fatti più recenti o di quelli più eclatanti: i ragazzi e tutti i protagonisti e i promotori della giornata di protesta vogliono ribadire un fortissimo NO nei confronti di un fenomeno dove l’amore è una parola priva di significato, un sinonimo di prevaricazione e violenza - ha spiegato la Vice Sindaco e Assessore alle Pari opportunità Carlotta Boffa -. Amare non significa essere padroni di qualcuno di cui decidere il destino in funzione dei nostri desideri”.
Ivana Sarotto, Governor del Distretto 30 Zonta International e Presidente della Consulta Comunale per le Pari Opportunità, insieme alla presidente dello Zonta Club di Alba, Mara Demichelis: “Il tragico omicidio di Giulia Cecchettin e le allarmanti statistiche che evidenziano la morte di 105 donne in Italia nel corso del 2023 sono eventi che sottolineano l'urgente necessità di affrontare la violenza di genere, ma anche la situazione sociale e culturale fortemente improntata sul ruolo centrale dell’uomo. Purtroppo è un problema strutturale, radicato nella nostra società, ma che colpisce tragicamente e trasversalmente tutte le generazioni, le vecchie e le nuove. Proprio per questo, i cittadini devono essere supportati da una rete di sicurezza delineata dalle istituzioni e dagli enti locali.
Le istituzioni locali svolgono un ruolo cruciale in questo contesto, poiché devono essere all'avanguardia nella promozione della consapevolezza riguardo alle pari opportunità e nella lotta contro la violenza di genere.
Quindi, le istituzioni devono adottare misure concrete per sensibilizzare la comunità, implementare programmi educativi nelle scuole e fornire risorse adeguate per le vittime. Inoltre, devono collaborare strettamente con le forze dell'ordine per garantire un efficace perseguimento e punizione dei colpevoli. La trasparenza, l'ascolto attivo e l'impegno nelle campagne di sensibilizzazione sono fondamentali per creare un ambiente in cui le donne si sentano protette e sostenute. La creazione di politiche locali mirate, della rete territoriale contro la violenza, l'istituzione dei CAV e la promozione di una cultura che respinge la violenza di genere sono tutti elementi chiave che le istituzioni locali devono prioritariamente adottare. Solo attraverso un impegno deciso e coordinato, le istituzioni possono contribuire significativamente a un cambiamento positivo e alla creazione di una società più equa e sicura per tutti.
Il Comune di Alba attraverso l’Assessorato e alla Consulta per le Pari Opportunità è da tempo impegnato sul tema del contrasto alla violenza sulle donne e ad ogni forma di discriminazione e stereotipo di genere per costruire, assieme ai cittadini e ai giovani, una cultura del rispetto e delle pari opportunità. Anche quest’anno si sono organizzate una serie di eventi ed appuntamenti in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre”.
Il fulcro di questa manifestazione è stato rappresentato dagli studenti e dalle studentesse delle scuole superiori, che con una determinazione travolgente hanno enfatizzato la necessità di pari diritti e di uguaglianza.
Aggiunge la vicesindaco Boffa: “I giovani e la scuola, in questo senso, sono il primo e più rilevante contesto in cui agire per cambiare davvero le cose. Oggi occorre ricostituire dei valori che non possono essere somministrati come un farmaco. È indispensabile che questa patologia si curi con gli anticorpi necessari a prevenirla o a rigettarne i primi sintomi. Bisognerà quindi intervenire anche sul lavoro, nella famiglia, nella politica per creare una cultura della condivisione, del rispetto e dell’affettività”.
La loro voce ha preso forma attraverso esibizioni live e teatrali curate artisticamente dall'associazione BeStreet di Enrico Signa e dall'Albatros di Angioletta Cucè. La musica, a sua volta, ha giocato un ruolo fondamentale, con il coro del Liceo Musicale "Da Vinci" che ha elevato gli interventi e le performance a un livello di profondo pathos. La violenza perpetrata dagli uomini verso le donne è un problema che richiede prevenzione, e lo si può fare anche attraverso mezzi culturali.
“L’uso della musica e dell'arte come strumenti di sensibilizzazione sulla lotta contro la violenza di genere è utile e può avere un impatto significativo - ha commentato Ivana Sarotto -.Esse hanno il potere di trasmettere messaggi in modo emotivo e coinvolgente. Attraverso canzoni, dipinti, performance teatrali o altre forme d'arte, è possibile suscitare empatia e connessione emotiva tra generazioni e culture. Lo scorso anno come Zonta Alba Langhe Roero abbiamo creato un evento con i giovani e incluso cantanti rapper, che attraverso la loro performance artistica sono arrivati direttamente ai giovani con una comunicazione efficace stimolando anche una maggiore comprensione. Quindi musica e arte possono essere strumenti efficaci per sensibilizzare il pubblico su questioni complesse come la violenza e la disparità di genere. Attraverso le opere d'arte si possono rappresentare storie di resilienza, di lotta e di speranza, contribuendo a diffondere consapevolezza e a cambiare atteggiamenti culturali, ma anche stimolare la riflessione critica sulle norme di genere, sui pregiudizi e sugli stereotipi culturali che contribuiscono alla violenza di genere. Le rappresentazioni artistiche possono indurci a un esame più approfondito delle situazioni e incoraggiarci a sfidare le concezioni errate sugli stereotipi di genere, ma anche apprezzare le diverse espressioni e quindi la bellezza della diversità. Entrambe, musica e arte possono essere strumenti accessibili a diverse fasce di età, culture e contesti sociali, promuovendo così un messaggio inclusivo di opposizione alla violenza di genere. In conclusione, il coinvolgere la musica e l'arte nella sensibilizzazione contro la violenza di genere rappresenta una strategia potente ed efficace per raggiungere un pubblico ampio, stimolare il cambiamento culturale e promuovere una società più equa e consapevole”.
Le parole che hanno scandito il corteo sono state significative e potenti: “Non sei mia", "Voglio il tuo bene", "No violenza Sì rispetto”. Espressioni cariche di determinazione e profonda indignazione per ogni donna vittima di femminicidio, donne che, purtroppo, non hanno avuto modo di far valere la propria voce. Il loro silenzio si è trasformato in un unico e compatto grido per restituire la voce a chi l'ha perduta.
Guardando al futuro, Ivana Sarotto ha condiviso i programmi prossimi di Zonta International: “Da oltre 100 anni Zonta International contribuisce a promuovere un mondo libero dalla violenza contro le donne e le ragazze attraverso servizi e attivismo (azioni di Advocacy). La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse ed è un'epidemia globale. Non conosce barriere nazionali o culturali: avviene a casa, sul luogo di lavoro e in spazi aperti, e colpisce milioni di donne e ragazze. Comprende violenza psicologica, fisica e sessuale, e pratiche dannose come lo stupro, il matrimonio infantile e la tratta di esseri umani. La violenza contro le donne e le ragazze minaccia i Paesi, inibisce il progresso economico e impedisce alle donne di contribuire alla loro comunità e di creare una vita migliore per sé e per le loro famiglie. I nostri sforzi continui si concretizzano attraverso numerosi progetti e programmi locali ed internazionali anche attraverso le partnership di Zonta con le Nazioni Unite e le sue agenzie. Zonta promuove e sostiene la Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa.
La campagna "Zonta Says NO to Violence Against Women" rappresenta un'opportunità unica che unisce le migliaia di Zontiane di tutto il mondo in un unico obiettivo comune: porre fine alla violenza di genere. In questo contesto, i club, le aree e i distretti Zonta sviluppano azioni di attivismo focalizzate sulla prevenzione della violenza, sulla protezione delle vittime e sulla persecuzione dei responsabili. Zonta International sta sostenendo tre grandi progetti internazionali che affrontano la violenza di genere nelle comunità ed esaminano e agiscono sul modo migliore per educare e proteggere donne e ragazze dalla violenza: Salute e Protezione delle Ragazze Adolescenti in Perù: un progetto in collaborazione con UNICEF USA. Il programma prevede il rafforzamento della resilienza e prevenzione della violenza, ma anche un piano per sostenere i genitori adolescenti e prevenire una seconda gravidanza e azioni per promuovere la salute e prevenire la violenza nelle scuole. In collaborazione con UNFPA sosteniamo donne e ragazze che subiscono violenza in Papua Nuova Guinea e Timor Est. Inoltre con UNFPA e UNICEF lavoriamo per porre fine al matrimonio infantile, uno dei peggiori ostacoli che le ragazze affrontano globalmente e una grave violazione dei diritti umani.
Durante i “16 Giorni di attivismo”, dal 25 novembre al 10 dicembre, tutti i club e i distretti Zonta sono incoraggiati a partecipare alla campagna “Zonta Says NO to Violence Against Women” e ad intraprendere azioni locali, nazionali e internazionali per influenzare la creazione e l'attuazione delle leggi, così come per cambiare atteggiamenti e comportamenti basati sul genere per porre fine alla violenza contro le donne. Tutte le città delle nazioni dove c’è un club Zonta saranno un fiume arancione di donne uomini, giovani e adulti, uniti per dire NO alla violenza e Sì al rispetto, sempre per costruire un mondo migliore per donne e ragazze.
Oggi anche lo Zonta Club Alba Langhe Roero, uno dei migliaia di club Zonta del mondo, ha portato centinaia di ragazzi in piazza per dire “Stop alla violenza”, ma anche messaggi di speranza e di azione per contrastare stereotipi e retaggi culturali. Zonta da anni promuove azioni intergenerazionali e interculturali. Promuove condivisione e sinergie con i giovani facendoli diventare protagonisti di questa campagna per ottenere equità e rispetto dei diritti fondamentali. Inoltre stiamo portando avanti un progetto pilota con alcuni istituti scolastici della Liguria e del Piemonte, con l'obiettivo di educare le nuove generazioni sulle tematiche legate alla violenza di genere, incoraggiando una cultura di rispetto reciproco (Respect Me) e di uguaglianza di genere fin dalla giovane età”.
Stringendo lo sguardo a livello locale, l’Assessore alle Pari Opportunità ha concluso: “Abbiamo una grandissima mole di lavoro da progettare e portare avanti. Esattamente un anno fa la “marea arancione” si era già data appuntamento nel centro cittadino per denunciare il fenomeno della violenza di genere e chiedere come porvi rimedio. Se oggi i ragazzi sono tornati vuol dire che il messaggio è stato recapitato, compreso e condiviso. Occorre agire per aumentare la consapevolezza di un rapporto corretto, rispettoso, sincero e positivo tra persone. Occorre spiegare ai giovani e anche ai meno giovani che non si può giocare con i sentimenti, con il cuore e con il corpo delle donne e di tutte le persone. Anche la politica sarà chiamata a fare la sua parte insieme con la scuola, con il mondo del lavoro, con le associazioni che operano e lavoreranno sul fronte della formazione e della prevenzione di ogni tipo di violenza e violazione dei diritti. Sarà un lavoro difficile, ma se oggi i ragazzi sono tornati in piazza, credo di poter dire che abbiamo fatto un passo nella giusta direzione”.