Ricorre oggi, 25 novembre, la memoria di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, patrona della comunità ortodossa di Bra.
I festeggiamenti prevedono solenni funzioni fino a domenica 26 novembre con la celebrazione officiata da padre Vasile Doroftei, a partire dalle ore 8.
La chiesa di Santa Caterina corona un sogno che gli ortodossi braidesi inseguivano da molto tempo. Padre Ettore Molinaro si attivò per primo per offrire una sede anche a Bra. Successivamente, la chiesa di via Cavour, dedicata a San Rocco, divenne una degna soluzione.
Nel corso degli anni, vi furono diverse raccolte di fondi, destinate ad urgenti lavori di restauro. E ora Santa Caterina apre le sue porte a tutti i fedeli non solo ortodossi, ma anche cattolici che si interessano della chiesa ortodossa ed ai tanti emigrati che oggi vivono a Bra e dintorni.
Le messe si svolgono ogni domenica, dalle ore 8 alle 12.30 e nei giorni delle festività ortodosse. «All’interno del nostro luogo di culto - spiega padre Vasile Doroftei - custodiamo il simulacro della Santa ed una teca contenente una preziosa reliquia. Si tratta della parte del dito di S. Caterina, che ci è stata donata dal decano della Liguria di Genova, città dove è conservata buona parte dei suoi resti mortali. L’intitolazione della nostra chiesa a Santa Caterina è stata decisa dal Vescovo che poi l’ha anche consacrata. Da allora Santa Caterina è diventata la nostra protettrice e vedo sempre tanta gente inginocchiarsi davanti alla sua reliquia, secondo una delle nostre più pie tradizioni. I Santi sono gli amici di Dio e si fanno nostri intermediari presso di Lui. Per questo motivo si pregano con lodi particolari nella convinzione che essi risolvano molti dei nostri problemi. Io, tante volte, quando non riesco a trovare una soluzione, mi affido a Lei e non rimango deluso. Santa Caterina è definita la sposa di Gesù e pregarla tutti insieme serve a nutrire la nostra anima ed a risolvere i nostri problemi».
Durante la celebrazione, i numerosi fedeli avranno la possibilità di venerare la reliquia e l’icona di Santa Caterina, rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca.
La palma che tiene in mano indica il martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all’insegnamento (maestri e ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani).
Infine, viene rappresentata con una ruota spezzata, lo strumento del martirio, ma anche l’elemento che lega la Santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota, come i ceramisti.
Oltre all’incerta data di nascita che alcuni storici fissano nel 287 d.C. ed al fatto che fu sottoposta al martirio ad Alessandria d’Egitto nel 305 circa d.C., della vita di Santa Caterina si sa poco, ma quanto basta per reputarla un’importante figura femminile che raccoglie molti aspetti del culto popolare e religioso più genuino.