È prevista per la mattinata di oggi, martedì 28 novembre, la Conferenza dei Servizi in Provincia a Cuneo che dovrà esaminare il progetto della costruzione di un grosso impianto di produzione di biometano in frazione Canove, nel territorio del Comune di Govone.
In attesa della marcia per il suolo organizzata ad Alba nella giornata di sabato 2 dicembre alle ore 15 e della riunione aperta ai cittadini di venerdì 1° dicembre a Canove di Govone, è stata resa pubblica una lettera aperta diretta a Giovanni Ferrero, presidente esecutivo di Ferrero International Sa, redatta dalle associazioni che sostengono il Comitato No Biometano a Govone.
La pubblichiamo integralmente a seguire.
Lettera aperta a Giovanni Ferrero
Gentilissimo Giovanni Ferrero, le sembrerà inusuale che le associazioni locali impegnate e i cittadini stessi più attenti all'ambiente di Langhe e Roero, nella ricorrenza della Giornata Mondiale per la Difesa del Suolo, scelgano Lei come diretto referente. Una premessa è necessaria: nonostante risulti sempre più evidente come il nostro pianeta sia gravemente malato, dagli amministratori locali e dalla classe politica nazionale non vengono assunti provvedimenti idonei a migliorarne la sorte.
Tuttavia per chi condivide questo appello, Lei rappresenta simbolicamente, con la Sua azienda di famiglia, la realizzazione di un capitalismo dal volto umano e, nei tempi più recenti, anche attento all’ambiente.
È su questo ultimo aspetto, che ci coinvolge tutti a vario titolo, che vorremmo rivolgerLe un accorato richiamo: NON CONSUMI ALTRI SUOLI AGRICOLI DI QUALITÀ E PREGIO, autorizzando la costruzione dell'impianto per la produzione di biometano a Canove di Govone, anzi voglia aggiungere un supplemento di valutazione complessiva sull’opportunità di questo intervento.
Altro sarebbe se i reflui della Sua azienda fossero deiezioni di animali, ma, trattandosi di scarti alimentari di qualità, questi potrebbero essere conferiti in impianti di digestione anaerobica e compostaggio già esistenti in zona, diventando prezioso materiale compostabile, assolutamente necessario al suolo agricolo produttivo. Dati recenti infatti documentano la consistenza del fenomeno della desertificazione dei terreni agricoli, in aumento percentuale anche in Piemonte.
In aggiunta i cittadini del territorio temono fortemente la prospettiva della costruzione di sette giganteschi silos di cemento armato di 25 metri di diametro, di due prevasche di carico in cemento di 13 metri di diametro, alte 6 metri, con l’aggiunta di un mega capannone per "costringere" a diventare metano materiali e scarti compostabili.
QUESTA PER NOI NON È AFFATTO UNA SCELTA AMBIENTALE OTTIMALE, anzi la consideriamo funzionale solo al business legato ai fondi PNRR.
Non sono tuttavia solo questi i motivi di timore per le popolazioni residenti nell'ambito del sito in questione: l’esperienza di impianti simili dimostra che, per chi vive nei dintorni, ci sono la certezza di molti disagi ed in più i rischi di patologie anche gravi. Difendiamo perciò il loro diritto alla integrale salubrità ed alla buona qualità ambientale del territorio in cui vivono e lavorano: prima di ogni decisione chiediamo che venga predisposta una analisi accurata e decisiva sui potenziali effetti negativi di ogni genere, gravi o meno gravi. Questo studio, opportunamente certificato ed esteso non solo al presente immediato, ma a un prevedibile futuro, costituisce un passo imprescindibile, prima di ogni altra considerazione.
Nella speranza che l'attenzione per le comunità locali, realizzata da suo padre Michele e da Lei ulteriormente estesa con l'attenzione per la salute del pianeta, trovi pieno riscontro,
La salutiamo cordialmente.
Salviamo il Paesaggio – Comuneroero ODV e Osservatorio del Paesaggio
Aderiscono: Comitato No Biometano a Govone, Italia Nostra Sezione di Alba, Italia Nostra Sezione di Bra, Italia Nostra Consiglio Regionale del Piemonte, Canale Ecologia, LaCasaRotta, Pro Natura, Ambiente 21 SdB, Ithaca, Legambiente Langhe e Roero, Rocche’N Roll, Comunità Laudato SÌ/Gazzetta d’Alba e Bra2