Nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, si è svolto l’evento conclusivo del progetto “Vino è Lavoro”, realizzato dalla Cooperativa Sociale Progetto Emmaus e sostenuto da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Fondazione CESVI, attraverso il Programma Formula. Obiettivo del progetto è stato quello di favorire l’indipendenza delle persone fragili in Piemonte grazie a processi di inclusione sociale e lavorativa nel settore vitivinicolo.
Vino è Lavoro ha supportato la vocazione vitivinicola del territorio di Alba, dove dal 2015 è nato il vino 8pari, con cui viene promosso l’inserimento lavorativo di persone fragili all’interno di aziende vitivinicole per produrre insieme un vino buono, pulito e giusto. Dall’incontro tra la Cooperativa Sociale Progetto Emmaus e le aziende agricole è stata infatti colta la sfida sociale di creare un modello di produzione inclusivo in grado di contaminare altre aziende nel percorso. La squadra di lavoro opera in tutte le fasi per realizzare la bottiglia in collaborazione con 8 aziende agricole di Langa e Roero. I vini sono tutti DOC e DOCG: Roero Arneis, Roero, Barbera d'Alba Superiore, Dolcetto d’Alba, Barbaresco e Barolo e quest’anno si è cresciuti da 2 mila a 7 mila bottiglie.
Il modello è stato validato da Franco Angeli con una pubblicazione scientifica. 8pari non è solo un buon vino, ma è anche riscatto sociale e con il progetto Vino è Lavoro si è allargata l’offerta lavorativa per assumere altre 6 persone fragili.
Nel dettaglio, i fondi raccolti hanno permesso:
di finanziare l’assunzione di 2 persone fragili nella cooperativa e l’apertura di 7 tirocini, P.A.S.S. e borse lavoro
la promozione di inserimento lavorativo di 2 persone fragili da parte delle aziende vitivinicole coinvolte tramite lo strumento del P.A.S.S.
l’organizzazione di eventi sul territorio per sensibilizzare la comunità e diffondere una cultura inclusiva;
di sperimentare la consulenza ad aziende del territorio, accompagnandole a realizzare una produzione inclusiva in cui le persone fragili siano protagoniste a 360°;
di coprire costi del personale per il tutoraggio e l’affiancamento degli inserimenti lavorativi, monitoraggio progettuale e valutazione;
di sensibilizzare la comunità grazie alla realizzazione di materiale promozionale per la comunicazione del progetto alla cittadinanza;
e infine di acquistare un automezzo per consentire alla squadra di lavoro di recarsi in vigna ed in cantina.
Il progetto ha coinvolto 9 persone fragili con disabilità, rifugiati, donne sole con figli e/o vittime di violenza dai 16 anni (in alternanza scuola-lavoro) ai 62 anni d’età, che avevano la necessità di sperimentare le proprie competenze e sopperire alla mancanza di contesti lavorativi idonei ad accoglierle. L’inserimento lavorativo ha permesso loro di partecipare in tutte le fasi di lavorazione del vino: la produzione agricola, l'attività in cantina, gli eventi, la distribuzione e la realizzazione dell’etichetta, agevolando il processo di inclusione e lavorando sugli aspetti motivazionali.
Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2022 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In sei mesi, sono stati raccolti oltre 100.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo.
“Un ringraziamento a tutte le persone che hanno contributo alla raccolta di risorse e ad Intesa Sanpaolo per l’opportunità offertaci, con un accompagnamento e monitoraggio costante che ci ha aiutato a crescere professionalmente. La sfida, oggi che 8Pari è cresciuto, è quella di capire in quale direzione strutturare il progetto, rimanendo sostenibili ed attivi per continuare ad avere scambi importanti con le cantine che ci ospitano, il territorio e la nostra gente. Il fine è promuovere benessere per tutti ed inclusione lavorativa delle persone più fragili”, dichiara Alberto Bianco, Presidente Progetto Emmaus.
“Siamo orgogliosi di aver sostenuto il progetto della Cooperativa Emmaus, così importante per intercettare situazioni di fragilità nel territorio di Alba, e di aver dato il nostro contributo concreto alle tante attività inclusive realizzate in tempi rapidi – commenta Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo – Questa esperienza di condivisione e di vicinanza offrirà in prospettiva benefici significativi a tutta la collettività. Con il programma Formula, in collaborazione con Fondazione CESVI e decine di realtà locali, negli ultimi due anni abbiamo dato vita in tutto il Paese a 100 iniziative dedicate a giovani, famiglie, anziani, luoghi di aggregazione, progetti di rigenerazione urbana, recupero delle periferie e tante altre priorità, sostenute da donazioni per oltre 16 milioni di euro, anche grazie al contributo diretto del Gruppo al crowdfunding; 11 hanno riguardato il Piemonte, per un totale di oltre 1,3 milioni di euro raccolti.”
“Quest’importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG. Il progetto “Vino è Lavoro” è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi”, aggiunge Roberto Vignola, Vice Direttore generale di Fondazione CESVI.
“Negli ultimi anni la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba ha attuato una svolta culturale che l’ha portata ad occuparsi di sostenibilità interpretata sui tre assi: ambientale, economia e sociale. - Continua Stefano Mosca, Direttore Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba - Il nuovo percorso intrapreso ci ha visto al fianco di importanti realtà che si occupano di sostenibilità sociale e tra queste la Cooperativa Emmaus con cui si condividono diversi progetti. Nel redigere il programma di ogni edizione della manifestazione l’Ente Fiera ribadisce l’assunto che il cibo ed il vino sono altissime espressioni culturali di un territorio ed in questo caso sono anche veicoli di inclusione sociale. Facciamo nostra la definizione degli amici di Emmaus di cibo e vino come “beni relazionali” attraverso cui si possono accogliere ed includere le persone, si può creare convivialità e scambio culturale, e condividiamo il “gesto connettivo” tra l’Osteria di Montebellina la comunità ed il territorio, connessioni che permettono di far apprezzare la qualità e la bellezza amplificandole con le opportunità di inserimento di persone svantaggiate nella comunità. Questa sintonia di valori e di visione che sa valorizzare un meraviglioso territorio e i suoi eccezionali prodotti per includere, fa sì che l’Ente Fiera sia sempre al fianco della Cooperativa Emmaus”.