Domani 18 dicembre, alle 13.30, ci sarà un'azione di protesta e mobilitazione per il Tenda. In modo provocatorio, i presenti saranno armati di paletta e secchiello, al grido di “#cipensiamonoi?” promossa dalla Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo. L’intento è quello di mettere in evidenza, per l’ennesima volta, i ritardi che continuano ad accumularsi nella realizzazione dell’opera.
Commercianti, esercenti, albergatori, artigiani e imprenditori, ma anche rappresentanti delle istituzioni e il commissario straordinario ing. Nicola Prisco di Anas. Saranno presenti i sindaci della valle, la Provincia e la Regione, con l'assessore competente Marco Gabusi. Non è escluso che possa esserci anche il presidente Alberto Cirio.
L'iniziativa è conseguenza dell'esito dell'ultimo sopralluogo effettuato nel cantiere da parte del Comitato coordinato dalla Provincia, dove sono emersi dei ritardi rispetto alla consegna dell'opera, da mesi fissata in quel 30 giugno 2024 che appare decisamente troppo vicino.
Un cantiere, quello del Tenda, martoriato dalla tempesta Alex di ottobre 2020. Non solo sono lievitati i costi, complice anche il caro materiali, ma è stato necessario modificare in modo importante il progetto, in particolare sul lato francese, dove il piazzale è stato letteralmente spazzato via da una frana.
Quello che pare evidente è che si navighi a vista, in un cantiere che, man mano che avanza, rivela nuove difficoltà e nuovi imprevisti. Terreno franoso, infiltrazioni d'acqua, operai che non si trovano...
L'azienda, Edilmaco, non è mai intervenuta né ha mai replicato alle polemiche o chiarito la situazione, interfacciandosi, giustamente, sempre e solo con Anas. Che conferma quell'orizzonte temporale: fine giugno 2024. Per passare a senso unico alternato, esattamente come prima. Difficile che si possa derogare, anche se solo per qualche tempo.
C'è poi il grande dilemma della canna vecchia. Chi si farà avanti per l'esecuzione dei lavori di ampliamento di un tunnel che ha 150 anni? E che nel 1989 rimase chiuso 50 giorni per una grossa frana? Non Edilmaco, che ha fatto chiaramente capire di volersene tirare fuori.
Domani la protesta, con paletta e secchiello. Servirà a qualcosa? Probabilmente solo a dimostrare che il territorio è unito e che quel traforo non serve solo a Limone e alla Valle Vermenagna, ma a tutto il Cuneese e all'intera provincia.
Giova riproporre la lunga e dettagliata cronistoria del Tenda dal 1989 ad oggi, ricostruita da Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale. Si ferma all'aprile del 2022. Si parla anche del tunnel basso, quello da sempre auspicato dalla sindaca di Roccavione Germana Avena.
Dall'aprile scorso ad oggi, è venuto a Limone a rassicurare tutti anche il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Inoltre, ci sono state altre CIG, di cui l'ultima aperta al territorio e alle sue richieste.
Si era deciso, proprio in quell'occasione, accogliendo le richieste di parte italiana, di non aprire in modalità cantiere la galleria, così da non interrompere i lavori e poter, quindi, rispettare la scadenza di giugno 2024. Era il 6 ottobre. A distanza di poco più di due mesi a quella scadenza non crede più nessuno.