"Il 19 dicembre 1943 venne stilata la Carta di Chivasso, durante un convegno clandestino organizzato nelle valli alpine da esponenti della Resistenza. Era un inno alla libertà, all’autonomia delle comunità montane, alla rinascita dei territori dopo il regime fascista che aveva annientato culture, tradizioni e speranze.
Una visione che si inseriva perfettamente all’interno di quella europea, redatta nel Manifesto di Ventotene, e che voleva garantire il proseguimento di tradizioni linguistiche, culturali economiche e sociali dentro i territori montani, parlando soprattutto un linguaggio contro l’oppressione": così la parlamentare piemontese Chiara Gribaudo, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, in un post sui social.
"A rileggerla oggi è ancora attuale e dimostra quando la nostra Regione, il Piemonte, abbia dato in termini di pensiero politico, di visione del futuro, di intelligenze collettive, al Paese e all’Europa. Ripartiamo dalle radici. Ripartiamo dai fondamentali", ha concluso la deputata dem.