Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dal consigliere regionale del Piemonte Maurizio Marello.
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Nel mondo ci sono 59 guerre. Di cui due particolarmente efferate ed estese: in Ucraina ed in Palestina. Ci sono circa 50 regimi dittatoriali, senza contare i Paesi in cui si vota ma di fatto c’è un regime o un’oligarchia.
Ci sono 3,5 miliardi di persone (quasi la metà della popolazione mondiale) che vivono con meno di 7 dollari al giorno e 430 milioni in povertà estrema. 3 milioni di italiani vivono sotto la soglia della povertà.
Nel mondo si spendono non meno di 2 mila e trecento miliardi di dollari in armamenti all’anno. In Italia circa 26 miliardi di euro.
Con simili dati diventa difficile vivere in pienezza il Natale. Se questa festa (celebrata da circa 2 miliardi di persone) vuole essere il segno più evidente e profondo della giustizia e dell’umanità in cui si incarna la divinità, allora si comprende come la nostra umanità ne sia ancora lontana. Ma si comprende anche di quanto bisogno abbia l’umanità stessa di ritrovare una stella, una luce, un riferimento.
Ciononostante il Natale ci obbliga a fermarci ed a riflettere. Siamo presi dallo scambio dei doni (ed è una cosa bella), ma forse dedicare cinque minuti del nostro tempo per guardare la meta del nostro viaggiare, capirne il senso e pensare al valore supremo della “fratellanza universale” credo non sia tempo sprecato.
Alle guerre si unisce l’angoscia per lo scempio ambientale. I cambiamenti climatici sempre più evidenti non possono più essere sottovalutati.
Mi piace rivolgere un augurio particolare a Papa Francesco che non perde occasione per invitarci a rispettare e custodire il Creato ed ai tanti giovani impegnati a richiamare noi adulti sulle responsabilità che abbiamo per garantire un futuro al pianeta.
Continuo ad avere fiducia nell’umanità e nel bene che c’è in ogni cuore e nel tanto bene silenzioso presente nelle nostre comunità.