"Ma quale ordinanza? Neppure in casa i miei cani trovavano riparo da quegli assordanti botti"

Riceviamo e pubblichiamo.

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Gentile direttore,

in relazione alla missiva-denuncia di una vostra lettrice (“Botti di Capodanno”), le scrivo questa mia per segnalare i medesimi, incresciosi episodi avvenuti nella frazione cuneese di Confreria, dove risiedo.

Orbene, alcuni residenti hanno allestito un clamoroso spettacolo pirotecnico durato oltre 40 minuti, in intersezione alla mezzanotte. Io detengo regolarmente tre cani, i quali, atterriti, neppure in casa trovavano pace dagli assordanti botti e dalle candele di luce che illuminavano a giorno la zona.

Mi chiedo se l’educazione e il rispetto altrui necessitino di ordinanze, che, con gran faccia tosta, sono bellamente ignorate!

Lettera firmata, Cuneo

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Egregio Direttore,

in merito all'articolo "Capodanno con decine di cassonetti a fuoco a causa dei petardi. A cosa serve l'ordinanza anti botti se nessuno controlla?".

Vorrei ribadire che vista l'ordinanza numero 1.051 del 22/12/2023 che vieta l’utilizzo di botti, petardi e giochi pirotecnici di ogni genere nelle aree di tutto il territorio comunale in occasione del Capodanno 2024, i responsabili dell'accaduto non avrebbero dovuto usare i petardi e simili, e avrebbero anche dovuto attenersi alla ben chiara ordinanza anti botti.

Ricordo che la legge non ammette ignoranza! Poiché quando è prevista un'ordinanza, essa va rispettata, senza "se" e senza "ma".

Ci vuole buonsenso, ma soprattutto educazione e rispetto delle regole e dei relativi divieti che se osservati non necessitano di controlli. Spero che gli autori dell'incendio dei cassonetti vengano individuati attraverso le telecamere e ne paghino le conseguenze di tasca propria. 

Una lettrice, Cuneo