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Attualità | 03 gennaio 2024, 15:24

La grande famiglia di Francesco: il primo nato del 2024 in tutta la Granda atteso a Cherasco da sei fratellini

E' venuto al mondo all'ospedale Ss. Annunziata di Savigliano il settimogenito di mamma Patrizia e papà Giulio, che ora attendono di accoglierlo nella loro abitazione di frazione Bricco

Il piccolo Francesco oggi

Il piccolo Francesco oggi

Due frequentano le medie a Roreto di Cherasco: sono Gabriele (13 anni) e Luisa (11 anni). Uno è un alunno delle elementari di frazione Bricco: Federico (9 anni). Giovanni (6 anni) e Giorgio (4 anni) vanno ogni giorno alla Scuola dell’Infanzia, sempre a Bricco. Angelo (2 anni) ha la possibilità di stare con mamma Patrizia, impiegata part-time: insomma, mezza giornata in ufficio se la fa anche lui.

Questa è la 'famiglia anomala' di Giulio Ciravegna, dipendente del servizio tecnico del Comune di Cherasco.

Ma il settimo fanciullo? Si chiama Francesco (3 giorni), ancora un maschio. È già molto famoso, perché è stato il primo cuneese a venire al mondo nel 2024 all’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove sono nati anche tutti gli altri e dove al reparto di ostetricia Patrizia è di casa, e all’anagrafe, in municipio, devono conoscere molto bene Giulio e sbrigano le formalità in un attimo.

Perché anomala? Diciamocelo: 7 figli oggigiorno sono una rarità, soprattutto se non hai nonni e familiari a disposizione per il babysitteraggio, se non hai insomma la rete protettiva classica dei tempi passati, con il cascinale dove convivevano almeno tre generazioni, e nascite, morti, matrimoni, battesimi o funerali si alternavano in continuazione.

Oggi i ritmi di lavoro e tante altre concause hanno imposto modelli diversi.

“In effetti – ci racconta il neo-papà – siamo un po’ fuori dal comune, ma ci riteniamo molto fortunati. Abbiamo dei bambini molto portati all’organizzazione. Si arrangiano in tante cose da soli, come negli impegni scolastici, e imparano ad aiutarsi l’un l’altro, questo ci fa piacere e ci incoraggia, regalandoci molta forza”.

Nella casa di Patrizia Sampò e Giulio Ciravegna l’allegria e la confusione non mancano.

“Certo non è facile. Ogni mattina ci dobbiamo confrontare con pianificazioni ricche di imprevisti, ma abbiamo scoperto nei nostri bambini una capacità di essere solidali fra di loro sorprendente. Se vedono che c’è bisogno fanno la loro parte senza farselo dire due volte e questo è un grande aiuto”, aggiunge con un pizzico di orgoglio Giulio.

Sarà difficile che il piccolo Francesco cresca viziato e capriccioso.

“Per carità, ognuno di loro ha il suo carattere, i suoi bisogni e i suoi impegni e non sempre fila tutto liscio, però vedere cosa abbiamo costruito ci dà tanta carica e soddisfazione. Poi per fortuna Patrizia ha avuto gravidanze sempre in ottima salute. Un insieme di cose che insomma ce lo permettono”.

Considerando che il numero medio di figli per donna in Italia è 1,25, si può dire che mamma Patrizia lo oltrepassa di quasi 6 volte. E che con tanti bimbi intorno si rischia di confonderli, imbrogliarsi, chiamarne uno per un altro: non c’è il rischio però di asfissiarli di troppe attenzioni, gli si deve per forza dare fiducia, inducendoli ad essere autonomi e a prendere decisioni con responsabilità.

Auguriamo a tutti loro una bella vita. Non saranno mai soli. Avranno sempre una rete famigliare intrecciata e dinamica, presente, salvifica.

Non è poco.

Silvano Bertaina

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