Si cercano soluzioni riguardo al Centro di prima accoglienza in via Pola. I 18 posti del dormitorio non sono sufficienti per gli ospiti. Con le basse temperature in agguato, bisogna allora intervenire in fretta. La scelta di ospitare un modulo, una struttura mobile di proprietà della Misericordia Santa Chiara con servizi e posti letto, che aveva messo tutti d'accordo, ha incontrato delle difficoltà inaspettate.
"Non si può posizionare il modulo in strada perché bisogna chiedere l'autorizzazione anche alle Ferrovie dello Stato, vista la poca distanza dai binari della linea Asti-Alba, e anche la scelta di posizionarlo nel cortile del Centro di prima accoglienza non è praticabile: la struttura non passa dai cancelli. Nei prossimi giorni incontrerò il vescovo Brunetti, parleremo di tanti argomenti, come facciamo spesso e ci confronteremo su questo tema. Troveremo una soluzione come abbiamo fatto in estate", ha spiegato il sindaco di Alba Carlo Bo.
Il processo di integrazione, la rete di solidarietà e i progetti legati all'accoglienza vedono il comune di Alba molto impegnato, come spiega l'assessore alle politiche sociale Elisa Boschiazzo. "Noi ci occupiamo della seconda ospitalità, mentre la Caritas è impegnata con le persone più in difficoltà, senza fissa dimora e senza documenti: c'è stata una divisione netta. Insieme a diverse realtà locali e cooperative siamo riusciti a inserire una decina di persone in coabitazione. Hanno un lavoro e stanno cercando di diventare indipendenti, imparando anche la gestione delle incombenze quotidiane. C'è ancora tanto da fare, ma la rete funziona, anche se trovare alloggio sta diventando un'emergenza nazionale, un problema che non riguarda solo i migranti, ma pure le famiglie italiane".