Sindaci della valle, rappresentanti sindacali e poca gente comune, questa mattina a Tenda per manifestare contro le lungaggini dei lavori sul colle che, dall’ottobre 2020 ha spaccato in due Piemonte e Liguria, almeno per chi vive nel cuneese e per la parte a Ponente della provincia di Imperia.
La manifestazione, originariamente organizzata direttamente sul colle, si è svolta invece a Tenda, visto che la nevicata di ieri ha consigliato a tutti di evitare le asperità per raggiungere il tunnel. Organizzata dal comitato ‘Liguria Paca’, ha visto anche la partecipazione dei sindaci di Olivetta San Michele, Adriano Biancheri, e il padrone di casa Jean Pierre Vassallo.
“Siamo stati presi in giro dal 2013 – ha detto il primo cittadino francese – visto che era iniziato in quell’anno per terminare nel 2017. Ora sappiamo che la ditta non si occuperà più della vecchia galleria, ma riceverà 250 milioni per quello nuovo. Non crediamo a nulla di quello che ci dice l’Anas. Quando aprirà il tunnel, avremo speso quella cifra per tornare in pratica al 2013”.
Per Biancheri “Sono qui per dare solidarietà ai due territori, francese e italiano. Anche noi abbiamo subito gravi ripercussioni sul piano economico, con la netta diminuzione dei passaggi sulla statale 20, senza dimenticare il turismo e il trasporto delle merci”.
Presenti anche le organizzazioni sindacali confederali italiane di Cgil, Cisl e Uil e quelle francesi Cgt, Cfdt e Fo. Antonella Pistocco, segretaria imperiese della Cisl ha confermato l’importanza del tunnel di Tenda: “Sia per l’Italia che per la Francia con le due valli che stanno pian piano morendo con gravi problemi nel trasportare le merci tra Liguria, Piemonte e Francia. Stiamo assistendo ad un rimpallo imbarazzante e vergognoso tra istituzioni e Anas”.
Per Piertomaso Bergesio, segretario della Cgil di Cuneo: “La situazione è catastrofica per le due vallate, anche se il problema riguarda soprattutto i comparti economici cuneesi e liguri. Se non si sblocca la situazione le vallate rischiano di morire visto che il tunnel è chiuso da quattro anni”.
Alla manifestazione presenti anche commercianti e artigiani delle province di Cuneo e Imperia. Tra queste Valentina Dalmasso, titolare di un bar a Limone Piemonte: “Non riusciamo a lavorare a pieno regime, senza il passaggio e la perdita per noi è superiore al 30%. Ora ci aspettiamo solo tempi certi e non le solite promesse”.
Ennio, artigiano di Dolceacqua, ha voluto dare voce anche alla Val Nervia: “Magari la mia presenza non conta ma, voglio solo dire che nel 1800 in un po’ di anni e a mano hanno costruito il tunnel mentre oggi siamo di fronte a continui rimbalzi vergognosi all’italiana. E’ un valico troppo importante e ne va del bene di tutti”.