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Sanità | 12 marzo 2024, 16:14

Tumori ereditari della mammella e dell’ovaio, l’assessore Icardi:  «Lo screening rientra nel programma regionale Prevenzione Serena, attivo da anni»

L'assessore Luigi Genesio Icardi (Ph Barbara Guazzone)

L'assessore Luigi Genesio Icardi (Ph Barbara Guazzone)

“La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a strutturare percorsi diagnostici nell’ambito dei tumori eredo-familiari. Già con determinazione n. 485/1999, è stato approvato il Progetto sperimentale di rete di Unità funzionali multidisciplinari di riferimento per la diagnosi genetica dei tumori ereditari, al quale è stato dato pratico avvio tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001. Con D.G.R. n. 71-8681 del 29.03.2019, sono state approvate le disposizioni in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio, in soggetti sani con diagnosi di rischio eredo-familiare, individuando il codice di esenzione D99, per i portatori di mutazione genetica BRCA1 e BRCA2 e definendo i relativi percorsi di presa in carico, nell’ambito di un programma di screening dedicato, che si integra con il programma istituzionale di screening oncologici, attivo in Piemonte”.

Così l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi, rispondendo durante il question time di oggi all’interrogazione urgente presentata dalla presidente di Luv in Consiglio regionale Silvana Accossato, presentata a seguito di diverse segnalazioni di ritardi nell’eseguire questi particolari controlli preventivi. 

“Con determinazione n. 750/2019 sono state definite le modalità di presa in carico dei soggetti con mutazione BRCA1 e BRCA2, identificando i centri deputati all’esecuzione degli esami. Le prestazioni erogate in regime di esenzione D99, pertanto, vengono effettuate a favore di soggetti sani, portatori di mutazione, sia maschi, sia femmine e rientrano nei programmi di screening, per i quali il i tempi per le chiamate sono definiti per ogni paziente, essendo in presenza, appunto, di persone non malate, ma sottoposte a percorsi di prevenzione personalizzata. Tali esami vengono dunque eseguiti presso i centri afferenti alla rete regionale, nell’ambito della quale vengono effettuate le prestazioni del programma 'Prevenzione Serena'. Nei medesimi percorsi di prevenzione, inoltre, a fronte di persone con mutazione del BRCA1/2, viene dagli specialistici comunemente posta anche l’eventuale opzione, oltre che di screening personalizzato, anche di mastectomia bilaterale e/o ovariectomia, a scopo profilattico, effettuate a carico del SSR”.

In Italia, aveva rilevato Accossato, escludendo i carcinomi della cute non melanomi, il cancro della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne, in percentuale diversa a seconda dell’età. Nell’anno 2020 sono state stimate quasi 55.000 nuove diagnosi di tumore al seno, che rappresentano circa il 30,3% di tutti i tumori femminili. Si attendono invece circa 5.200 nuove diagnosi di tumore ovarico, il quale rappresenta il 3% tutti i tumori femminili (il decimo).

“Quindi appare ancora più importante l’opera di prevenzione previste dal protocollo – spiega Silvana Accossato – e non possiamo non accogliere con favore la disponibilità dell’Assessorato alla Sanità di implementare le strutture abilitate ad offrire tale servizio, nella speranza che si faccia prima possibile per accorciare le tempistiche di attesa fin da subito”.

Redazione

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