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Attualità | 18 giugno 2024, 15:04

Gli statuti di Alba del secolo XV: un convegno sul "Libro della catena"

Venerdì 28 giugno a Palazzo Banca d’Alba l'appuntamento promosso dall'Associazione Giulio Parusso con interventi della professoressa Blythe Alice Raviola, docente di Storia Moderna all’Università di Milano, di Lorenzo Paglieri e Roberto Ponzio

Il "Libro della catena" fotografato da Antonio Buccolo

Il "Libro della catena" fotografato da Antonio Buccolo

Il Comune di Alba custodisce in una scatola di legno e feltro rosso il “Libro della catena”, un pesante volume con la copertina in cuoio borchiata, i cui fogli di pergamena riportano in caratteri gotici le norme statutarie che governavano il libero Comune di Alba nel 1400.

Affinché i cittadini potessero consultarlo, senza portarlo via, il libro era legato saldamente all’albo pretorio comunale con una robusta catena di ferro che ancora oggi pende dalla sua solida rilegatura.

Per far conoscere ai cittadini questo importante documento l’Associazione Culturale Giulio Parusso organizza il convegno “Gli Statuti di Alba del secolo XV: il Libro della catena”, venerdì 28 giugno alle ore 17:30 nella sala convegni di Palazzo Banca d’Alba, in via Cavour ad Alba. Ingresso libero.

Le norme contenute saranno illustrate anche a chi non ha competenze storiche o giuridiche, perché l’Associazione vuole far conoscere a tutti, con spiegazioni comprensibili, come era organizzato il Comune e a quali regole dovevano sottostare i suoi cittadini. All’epoca, ogni Comune poteva infatti dotarsi di leggi e regolamenti propri con molta più autonomia di oggi.

Pare che in origine fossero disponibili tre copie, ma una sola copia di quelle norme è pervenuta integra dal Medioevo ai giorni nostri, per trasmetterci in un latino medievale, mescolato con termini dialettali, un sistema organizzato di norme che regolavano le gerarchie dell’epoca con in testa il Podestà, la gestione della vita rurale, mercatali o di polizia, e le sanzioni, spesso cruente come la tanto temuta “legge del taglione”.

Relatori del convegno saranno:

Blythe Alice Raviola, professoressa associata di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Milano: “Una città tra il Monferrato dei Paleologo e il ducato di Savoia. Attorno all'edizione de Il libro della catena: gli statuti di Alba del secolo XV, a cura di Francesco Panero e Giulio Parusso (2001)”.

L’avvocato Lorenzo Paglieri: “Le norme del diritto di famiglia, quelle riguardanti le compravendite e gli affitti e le previsioni del Codice civile di procedura civile della città”.

Il presidente dell’Associazione, avvocato Roberto Ponzio: “I reati e le pene pecuniarie e corporali e l’ipotesi sanzionabile con la pena capitale”.

Contributo della Famija Albèisa sulla realizzazione del libro nel 2001.

Modera l'ingegner Giuseppe Gobino.

L’accesso al contenuto del libro è reso possibile anche grazie al volume edito dalla Famija Albèisa nel 2001 “Studi per una storia di Alba. Il libro della Catena gli statuti di Alba del secolo XV, Alba le norme statutarie nel medioevo. Volume IV” a cura del professor Francesco Panero, che ha curato la trascrizione del libro, e di Giulio Parusso, che si è occupato della traduzione in italiano fuori dagli schematismi formali del latino tardomedievale e quindi accessibile a tutti. 

Nell’introduzione al volume, Giulio Parusso ripercorre brevemente la storia del libero comune, indicando le date degli avvenimenti fondamentali. Tratta successivamente dei santi tutelari, delle monete, delle unità di misura, della proprietà, dell’usura. 

Giulio Parusso, durante la sua attività lavorativa in Municipio, spesso lo mostrava alle scolaresche in visita al palazzo, raccontando loro aneddoti divertenti ricavati dalle norme dell’epoca.

Dopo la scomparsa di Parusso, il volume è stato rare volte illustrato ai cittadini e, salvo speciali richieste, non è possibile consultarlo.

Antonio Buccolo, oggi socio dell’Associazione Parusso, lo ha fotografato integralmente e le immagini, che verranno mostrate al pubblico, sono disponibili presso la Biblioteca Civica e il Museo Eusebio.

Il Comune di Alba finanziò nel 2001 il restauro del libro presso l’Abbazia dei S.S. Pietro e Andrea di Novalesa, promosso dalla Famija Albèisa con tutto l’iter seguito da Giulio Parusso e Antonio Buccolo.

C. S.

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