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Agricoltura | 19 giugno 2024, 11:19

Barolo e Barbaresco anche da versanti a nord: i produttori bocciano la modifica. Sì ai limiti sulla zona di imbottigliamento

Due le variazioni, delle cinque proposte nei mesi scorsi dall’ente di tutela, che hanno raggiunto i quorum minimi richiesti per la modifica ai rispetti disciplinari di produzione

Immagine d'archivio

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Due modifiche approvate, altre tre respinte. Questo l’esito della consultazione tra i produttori avviata nei mesi scorsi dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che aveva presentato alla base produttiva alcune proposte di variazione ai disciplinari Barolo e Barbaresco.

Per poter essere approvate le modifiche necessitavano di raggiungere l’avvallo di produttori che rappresentassero contemporaneamente (come da normativa) almeno il 66% della superficie totale dei vigneti iscritti alla denominazione e almeno il 51% della produzione imbottigliata (intesa come media) nell’ultimo biennio.

La prima modifica che ha superato tale vaglio è quella riguardante la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco (che per legge deve coincidere con la zona di vinificazione), zona che nel disciplinare attuale non è prevista. La misura ha raccolto consensi pari a, per il Barolo, 71,15% per la superficie e 66,95% per l’imbottigliamento; per il Barbaresco 67,92% per la superficie e  63,97% per l’imbottigliamento.

La seconda modifica approvata è quella riguardante la possibilità di consentire l’utilizzo di grandi formati (superiori ai 6 litri) per il Barbaresco. La modifica permette ai produttori di utilizzare formati di capacità superiore a 6 L e sino a 18 L anche per la vendita (attualmente è consentito l’utilizzo di questi formati solo per scopi promozionali), come avviene già per i vini confezionati in recipienti fino ai 6L. Tale proposta ha trovato d’accordo il 67.22% dei produttori secondo il criterio della superficie 67,22 e 65,23% per l’imbottigliamento. 

Ora proseguirà l’iter legislativo necessario per rendere tali modifiche attuative nei rispettivi disciplinari.

Le restanti modifiche proposte  (leggi qui) non hanno raggiunto il quorum previsto dalla normativa, arrivando a risultati lontani dalle soglie previste.

Tra queste aveva sollevato un animato dibattito tra i produttori quella riguardante l’eliminazione del divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo atti a Barolo o Barbaresco nei versanti collinari esposti al Nord.

Redazione

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