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Attualità | 12 luglio 2024, 16:58

Coppia gay rifiutata da un B&B di Busca? La titolare: "Tutto falso, ci hanno colpiti per distruggerci"

Comparsa prima sul sito Gay.it la notizia è finita su tutte le testate nazionali. La donna si difende: "Ma quale razzismo? Ho voluto privilegiare i clienti che conosco da anni come faccio sempre"

Coppia gay rifiutata da un B&B di Busca? La titolare: "Tutto falso, ci hanno colpiti per distruggerci"

Da questa mattina (venerdì 12 luglio) è di dominio pubblico la notizia che in una struttura ricettiva di Busca non sarebbero bene accette le persone omosessuali. L'articolo, pubblicato sul sito specializzato Gay.it due giorni fa è stato prima inviato alle redazioni dei giornali locali tramite mail ed in seguito rilanciato dall'Ansa finendo su tutte le testate nazionali.

I fatti, secondo Gay.it sarebbero questi: un ragazzo chiama direttamente la struttura, prenotabile anche tramite la piattaforma specializzata Booking.com, per conoscere l'eventuale disponibilità di una camera. A prenotazione avvenuta (la titolare sostiene che non è così) fa presente che avrebbe soggiornato insieme con il suo compagno ed a questo punto si sarebbe sentito rispondere che la presenza di persone omosessuali nel B&B non sarebbe stata gradita da altri ospiti.

Reale caso di discriminazione o trappolone montato ad arte? Comunque siano andate le cose è materia che fa riflettere. 

Noi abbiamo contattato i titolari del Bed & Breakfast, marito e moglie che gestiscono la struttura da tanti anni in un angolo davvero bello della campagna buschese. I due, tengono a sottolinearlo, hanno eseguito personalmente i lavori di finizione "per poter curare al massimo il riutilizzo di materiali e l’impatto estetico ed ecologico". Insomma, chi prenota la vacanza in questo posto lo fa per passare "una vacanza tranquilla, un po' retrò, dove ci si sente coccolati e viziati".

A rispondere alla chiamata è il marito, il quale dopo un flebile "buongiorno" non riesce ad andare oltre scoppiando in un pianto dirotto: "Ci stanno rovinando, stanno distruggendo la nostra attività". 

Il telefono passa allora nelle mani della moglie, molto più sicura di sé. Secondo la signora, tutto sarebbe nato in seguito ad un breve filmato che la donna avrebbe pubblicato in un post sul proprio stato WhatsApp nel quale, sempre a suo dire, si vedrebbero persone dello stesso sesso consumare atti sessuali per strada durante durante una parata LGBTQ+ in Germania. "Vergogna", il suo commento in merito su WhatsApp.

"Mi hanno voluto colpire - racconta -. Solo chi ha il mio numero poteva vedere questo stato. E di lì a poco è arrivata quella telefonata". Perché una persona che chiama per prenotare una camera dovrebbe specificare con chi effettuerà il soggiorno, chiediamo alla signora. "Infatti me lo sono chiesta anche io. Altre volte mi è capitato di ospitare coppie che ho scoperto in seguito essere omosessuali, ma non è mai successo nulla. Una volta sono venuti due uomini e due donne, ogni coppia ha preso la propria camera e non ci sono stati problemi".

Allora, come si sono svolti i fatti secondo la titolare? "Ero nel frutteto (la struttura dispone di un orto per frutta e verdura e galline per le uova messe a diposizione della clientela N.d.R.) e squilla il telefono. Un uomo mi chiede la disponibilità (la donna non ricorda per quanto tempo) della camera. Rispondo, come faccio sempre, che non avendo l'agenda delle prenotazioni sotto mano lo avrei richiamato per l'eventuale conferma. A questo punto mi chiede se non mi dispiacesse fosse venuto insieme con il compagno ai quali, forse, si sarebbe aggiunta una coppia di loro amici". Particolare, questo, non riportato dal sito Gay.it.

A questo punto la donna, che respinge con fermezza l'accusa di non aver accettato la prenotazione per l'orientamento sessuale degli ospiti, dice di aver agito in quel modo esclusivamente per rispettare le esigenze di altri clienti: "Lavoriamo con una clientela principalmente straniera, per lo più abituale, che nei mesi estivi soggiorna da noi ormai da tanti anni. In passato mi è capitato che qualcuno di loro si sia lamentato e io non voglio rimetterci economicamente. Non si tratta di discriminazione, semplicemente preferisco privilegiare chi conosco da anni ad uno sconosciuto. Io sono prossima alla pensione, ho sempre fatto così e così intendo continuare".

Ma chi e perché ce l'avrebbe così tanto con lei per colpirla in un modo particolarmente violento? "Un'idea ce l'ho - dice - ma è ovvio che non posso puntare il dito contro nessuno. In passato ho preso altre decisioni impopolari, come per esempio quella di non accettare i bambini o, in seguito i cani. Anche queste scelte, tutte dettate per tutelare i nostri clienti più affezionati. Evidentemente la cosa dà fastidio, ma la nostra è una struttura piccola, io ci abito e sarò libera di accettare chi voglio a casa mia. O no?".

Tornando alla problematica che ha fatto scaturire la vicenda la donna dice: "Anni fa sono stata contattata da un sito specializzato per l'accoglienza delle persone omosessuali, per far parte della loro piattaforma. Anche all'epoca risposi di no. Preferisco non si creino certi giri, chi vuol venire viene ma nessuna identificazione".

Infine, la rassicurazione che da parte sua di razzismo nel comportamento non c'è nemmeno l'ombra: "Il figlio di una mia amica è gay, una persona squisita. Anzi, sono sicura che le persone omosessuali siano più sensibili delle altre, ma non sopporto quelle buffonate colorate che chiamano Pride".

Intanto, però, Assoutenti ha annunciato che presenterà un esposto presso la Procura di Cuneo per capire se nel comportamento dei titolari del Bed & Breakfast buschese si possa ravvisare qualche reato penale.

A sua volta, la titolare fa sapere di essersi rivolta ad un legale per tutelare la propria immagine e quella della struttura.

 

 

 

 

 

Cesare Mandrile

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