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lavocedialba.it | 19 settembre 2024, 06:43

Buona lettura dal Caffè Letterario di Bra con “Le pagine che ci legano ogni sera”

Un romanzo emozionante dal sapore d’amore e di dolore, che si legge tutto d’un fiato

Buona lettura dal Caffè Letterario di Bra con “Le pagine che ci legano ogni sera”

Il piacere di leggere accompagna anche l’autunno che bussa alle porte. Finiti i libri delle vacanze è ora di accomodarsi sul divano in compagnia di una tazza di tè e “Le pagine che ci legano ogni sera” di Laura Riñón Sirera (Sperling & Kupfer).

Con uno stile semplice e accattivante, l’autrice racconta una storia d’amore e di dolore che risulta di forte impatto emotivo e ci regala dei personaggi a cui è facile affezionarsi, a partire dalla protagonista.

Carolina è proprietaria di una libreria nel centro di Madrid; si chiama JO, come la protagonista del suo primo romanzo preferito. Che diventasse libraia era scritto nel destino, ne è certa. Non poteva essere altrimenti, dopo un’infanzia trascorsa ad ascoltare ogni giorno storie di fantasia, o aneddoti della vita di qualche scrittore, in un appartamento in cui le citazioni dei libri erano persino trascritte sulle piastrelle della cucina, e il luogo più sacro della casa era un’enorme biblioteca, tempio della passione per la letteratura dei suoi genitori.

Non c’è ricordo del passato in cui non faccia capolino un romanzo, o un sogno scritto da altri che lei ha fatto suo. Per Carolina, realtà e immaginazione sono inestricabili. Ora, ogni sera, saluta sua madre leggendole un libro a voce alta. Pagine con cui spera di risvegliarla dopo l’incidente che l’ha costretta in ospedale, in uno stato di incoscienza che la porta alla deriva. Per questa terapia letteraria, Carolina ha scelto i suoi romanzi e versi preferiti, non quelli della madre: da Piccole Donne a La signora Dalloway, da Irène Némirovsky a Sylvia Plath. Perché per riportarla alla vita deve riavvicinarla a sé, ancorarla al suo essere e alla sua presenza.

Così, attraverso le autrici che più ama, apre il suo cuore per la prima volta alla madre; attraverso le parole dei suoi personaggi prediletti, si racconta come mai aveva fatto. Lungo un percorso catartico, pagina dopo pagina Carolina finirà per ritrovare se stessa, riscoprire pur nel silenzio un dialogo con la madre, riconciliarsi con i ricordi più dolorosi della sua famiglia. Regalando a ognuno dei suoi cari il proprio lieto fine. Vero o immaginato che sia.

Silvia Gullino

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