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Cronaca | 20 settembre 2024, 07:05

Accoltellò la suocera nella stanza dell’ospizio: perizia lo giudica incapace di intendere e di volere

L’aggressione nell’aprile scorso in un ricovero per anziani di Sanfrè. Depositato l’accertamento disposto dal Tribunale mentre vittima e familiari chiedono un aggravamento delle misure cautelari

Il Palazzo di Giustizia "Maurizio Laudi" di Asti

Il Palazzo di Giustizia "Maurizio Laudi" di Asti

Incapace di intendere e di volere al momento del fatto, socialmente pericoloso, capace però di stare in giudizio. Queste le principali risultanze della perizia che lo psichiatra Raffaele Pugliese, dirigente medico presso l’Asl Cn2, ha effettuato a carico del pensionato di Sommariva del Bosco che lo scorso 24 aprile accoltellò la suocera, una 91enne originaria di Bra, durante una delle visite che l’uomo usava fare alla congiunta con cadenza pressoché quotidiana presso la stanza che l’anziana occupava presso "Residenza Serena", casa di riposo che ha sede nello stesso centro roerino.  

Proprio l’assidua presenza dell’uomo nella casa di riposo aveva reso massima la sorpresa del personale dipendente della struttura allorquando si trovò ad accorrere alle grida dell’anziana seguite al gesto inconsulto del genero, che infierì su di lei con tre fendenti diretti alla gola, cagionandole lesioni per le quali la donna venne poi ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale di Verduno. Ai carabinieri intervenuti sul luogo dell’aggressione il pensionato si era giustificato dicendosi stanco dei comportamenti tenuti dalla suocera in merito a una questione di eredità

La perizia psichiatrica compiuta sull’uomo è ora agli atti del procedimento per tentato omicidio in corso nei suoi confronti presso il Tribunale di Asti. Il documento è stato al centro dell’udienza celebrata mercoledì 18 settembre nelle aule del palazzo di giustizia intitolato a Maurizio Laudi. 

Dopo un periodo trascorso in carcere e altri mesi agli arresti domiciliari, il pensionato è attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in provincia e alla misura di sicurezza riguardante l’obbligo di frequentare e seguire le cure a lui prescritte dal Centro di Igiene Mentale dell’Asl Cn2. 

Provvedimenti giudicati insufficienti dall’avvocato Silvia Calzolaro, che rappresenta l’anziana aggredita, insieme al figlio di lei e a due nipoti della donna (l’avvocato Giulia Gai ha preso parte all’udienza per conto della casa di riposo). Di fronte al giudice, la legale albese ha messo l’accento sulla forte preoccupazione espressa dai familiari – residenti a poca distanza dall’uomo, mentre la 91enne è ora ricoverata in un’altra struttura distante comunque pochi chilometri – avanzando la richiesta di più stringenti misure di sicurezza a loro tutela. 

L’avvocato difensore Cristiano Burdese ha però voluto rassicurare i congiunti dell’imputato spiegando come egli, insieme alla sua famiglia, si sia determinato a vendere la propria abitazione per trasferirsi altrove.  

E. M.

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