Attualità - 26 settembre 2024, 08:07

Sapore di mare al Caffè Letterario di Bra per l’omaggio ai 90 anni di Gino Paoli

Una meravigliosa vita artistica raccontata nel libro “Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni”

Sapore di mare al Caffè Letterario di Bra per l’omaggio ai 90 anni di Gino Paoli

Il mare arriva al Caffè Letterario di Bra con l’eco della canzone “Sapore di sale” e della voce di Gino Paoli, che incanta con la sua autobiografia dissacrante, ma piena d’amore “Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni” (Bompiani).

Se prenderete in mano questo libro, troverete pensieri profondi e tanti aneddoti di uno dei padri della cosiddetta scuola musicale genovese, insieme a Tenco, Lauzi, Bindi, De André e altri. Lui, figlio di un ingegnere navale e di una casalinga con la passione del pianoforte, nato il 23 settembre 1934 a Monfalcone e arrivato sotto la Lanterna quando aveva solo pochi mesi.

Sono ben 352 pagine che scorrono via veloci come la sua storia, che si intreccia a quella dell’Italia, risorta dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale per dare avvio a un’epoca di inesauribile creatività, dove un giovane artista alterna genio e sregolatezza, passando dalla gloria a momenti di crisi, ma dopo ogni caduta si è rialzato più fiero di prima.

Racconta che i successi a volte nascono senza volerlo. Tipo “La gatta”, uscita nel gennaio del 1960. Vendette pochissimo, ma per motivi indecifrabili la canzone cominciò a risuonare in tutti i juke-box estivi, diventando così la sua prima hit discografica.

Autore di canzoni indimenticabili, ne ha scritte oltre 200, Gino Paoli guida auto troppo veloci, dipinge, esplora le profondità marine, mette al mondo quattro figli, assiste alla morte di amici carissimi e la sfiora lui stesso, come quando, nel 1963, si spara. Ma la pallottola si ferma nel pericardio, dove sta ancora anche se «Non rompe più le scatole facendo suonare il metal detector, deve essersi arrugginita», ironizza nel libro.

In questa passeggiata sul tetto dei ricordi (dalle bombe americane su Genova all’esordio per l’etichetta discografica Ricordi, dal Cantagiro a Sanremo), elemento fondamentale sono le donne come Ornella Vanoni, Stefania Sandrelli e l’adorata moglie Paola Penzo. «Se fossero le donne a guidare i governi di tutto il mondo, le guerre finirebbero all’istante. Perché sono più pratiche, più sensate di noi».

La parte inedita è quella dell’intellettuale raffinato che apprezza la poesia di D’Annunzio, la traduzione di Luciano Bianciardi per Tropico del Cancro di Miller, quella di Pavese per Moby Dick di Melville.

E alla fine del libro, un ligure doc come Gino Paoli non può che insegnare la ricetta del suo pesto. Rigorosamente con il basilico di Prà, le noci al posto dell’aglio e una patata in cottura tagliata a fettine sottili. Il risultato? Sapore di mare, sapore di teeeee!

Silvia Gullino

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