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Attualità | 27 settembre 2024, 07:00

Alba discute l'istituzione di una cittadinanza civica. Il sindaco Gatto: "Bisogna mandare un segnale"

Durante il consiglio comunale di ieri è stato presentato un ordine del giorno voluto dalla maggioranza. "Il confronto è aperto a tutti i consiglieri anche di opposizione"

Il sindaco Alberto Gatto (foto Mauro Gallo)

Il sindaco Alberto Gatto (foto Mauro Gallo)

Nel Consiglio Comunale del 26 settembre, durante il quale il sindaco Alberto Gatto ha esposto le linee programmatiche di mandato, è stato presentato un ordine del giorno voluto dalla maggioranza, a prima firma del consigliere Fabio Tripaldi, per istituire la cittadinanza civica da conferire ai figli di genitori nati da cittadini stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni. Il documento è stato letto ed è andato direttamente in Commissione, in attesa di essere discusso nei prossimi giorni.

Credo che questo sia il momento giusto per affrontare questo tema, un tema che va ben oltre la dimensione di Alba, ma abbiamo deciso di mandare un segnale. La Cittadinanza Civica è un gesto simbolico, ma è nei simboli che si ritrova la cultura e la comunità, per questo lo reputiamo un atto importante. Parliamo spesso di albesità, io credo che risieda anche nel coraggio di mettere in atto queste politiche” dichiara il sindaco Alberto Gatto.

Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Abbiamo studiato e preso d’esempio quanto fatto da altre città. Partiamo da un ordine del giorno, sarà illustrato in commissione e la discussione è aperta a tutti consiglieri, anche dell’opposizione, perché riteniamo che possa essere una proposta che trova condivisione al di là dei colori politici. Le amministrazioni locali sono quelle più vicine ai cittadini, dunque credo sia importante che partano anche da noi questi segnali di cambiamento

Il consigliere Fabio Tripaldi ha concluso: “In questo momento il dibattito nazionale è attento alla questione grazie alla proposta dello Ius Scholae e del Referendum che ha appena raggiunto le 500.000 firme. Ad Alba abbiamo deciso di iniziare dai ragazzi, dalle bambine e bambini che vanno a scuola con i nostri figli. Non sta a noi concedere loro la piena cittadinanza, però possiamo fare il nostro gesto simbolico, ma di grande rilevanza”.

redazione

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