Attualità - 12 ottobre 2024, 18:54

Premio Lattes Grinzane 2024: vince la scrittrice georgiana Nino Haratischwili

Alessandro Baricco vince il Premio Speciale e tiene una lectio magistralis al Teatro sociale di Alba. "Il mondo dell'editoria ha resistito alla pandemia e a molte insidie. Deluso dalla politica culturale del mio paese"

È Nino Haratischwili con La luce che manca, edito da Marsilio, la vincitrice della XIV edizione del Premio Lattes Grinzane 2024, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell’ultimo anno. Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Benjamín Labatut (Cile), Federica Manzon, Guadalupe Nettel (Messico) e Sandra Newman (Stati Uniti).

La biografia

Nino Haratischwili. Nata a Tbilisi, in Georgia, nel 1983, oggi vive a Berlino. Pluripremiata scrittrice, drammaturga e regista teatrale, è stata due volte finalista al Deutscher Buchpreis. I suoi romanzi, tra cui L’ottava vita e La luce che manca, sono stati tradotti in venticinque lingue e hanno scalato le classifiche internazionali ottenendo riconoscimenti prestigiosi. Dall’Ottava vita, candidato all’International Booker Prize, è in lavorazione una serie televisiva.

Si legge come motivazione della Giuria Tecnica del Premio, che la scorsa primavera aveva selezionato tra i libri finalisti La luce che manca, tradotto in Italia da Fabio Cremonesi: “Questo romanzo corale, in cui si racconta la vita di quattro ragazze georgiane che crescono insieme in un periodo storico politico convulso, possiede non solo la forza di restituire delle atmosfere poco conosciute, ma anche di affrescare un mondo a cavallo dei due secoli che cambia politicamente e chiede a gran voce indipendenza e giustizia. Il volume è poderoso ma la lettura si sostiene facilmente per la scrittura coinvolgente, il ritmo piano, la capacità evocativa, i tratti in evoluzione delle protagoniste, perennemente a caccia di una libertà interiore ed esteriore, fotografate sulla soglia di una giovinezza che diventa età adulta”.

Alessandro Baricco ha ricevuto, invece, il Premio Speciale Lattes Grinzane.

Per giudicare lo stato di salute della cultura in Italia, "io credo che si debba comunque sempre collocare quel che succede nel nostro paese in un contesto più ampio, quello delle democrazie europee. Oggi la grande sfida sarebbe quella di incrociare cultura digitale e tradizione novecentesca, perché è la tradizione che le ha fondate queste democrazie. Questo a livello più alto è il problema ma non è di facile soluzione. I cervelli migliori in questo momento non lavorano per la politica culturale come non lavorano per la politica in generale. Però non vedo nessun paese che abbia avuto un'intuizione particolare: diciamo che la fatica è un po' collettiva. In questo panorama l'Italia non credo che sia né peggio né meglio di altri paesi".

Parole che lo scrittore ha pronunciato, nel corso di una conferenza stampa, precedente alla consegna del riconoscimento, oggi, sabato 12 ottobre, ad Alba. Lo scrittore ha tenuto una lectio magistralis, al Teatro Sociale.

"Mi ha deluso la politica culturale del mio paese - ha affermato tra l'altro Baricco - Ma non è che se ero in Francia godevo di più, anzi. Credo che noi in un certo modo siamo più brillanti nella politica culturale; cioè gli ultimi quindici anni della nostra politica culturale mi sembrano più brillanti di quello dei francesi. Però, indubbiamente, per quelli come noi che amano, hanno una grande passione, eccetera, è facile trovarsi davanti a realtà che ti fanno proprio incazzare, per cui nella vita ho scritto articoli oppure mi sono ribellato oppure ho fatto gesti oppure ho fondato cose: insomma mi sono abbastanza dimenato e anche questo lo metto tra le cose che mi sono piaciute".

Riguardo al mondo dell'editoria, "per quello che posso percepire io, rispetto ad altri mondi, è scivolato bene dentro la pandemia, ne è uscito bene - ha spiegato l'autore di tanti bestseller, da 'Oceano mare' a 'Senza sangue' - È un mondo che ha avuto molte insidie: a un certo punto si è pensato che, addirittura, il libro digitale avrebbe sostituito quello cartaceo. E, invece, mi sembra in salute, mi sembra perfino ben equilibrato, nel senso che ci sono grandi gruppi editoriali, ma ci sono anche molte piccole realtà, case editrici piccole e medie molto belle, molto brave. Quindi mi sembra un mondo genericamente in salute". Secondo Alessandro Baricco, "non si può dire che in Italia non si lancino nuovi scrittori giovani, proprio non si può dire: ce ne sono scelte amplissime, ce ne sono di grande talento che vengono fuori. Mi sembra in tutto e per tutto un bel mondo e penso di essere fortunato di farne parte".

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