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Attualità | 12 ottobre 2024, 07:11

La carenza di medici in Alta Langa. “La zona è poco attrattiva, prediligono la vicinanza alla città”

Mirko Panico, direttore della Struttura Complessa Distretto 1, spiega le criticità attuali e gli interventi previsti. “Per tamponare la situazione sono stati alzati i massimali dei medici disponibili”

La carenza di medici in Alta Langa. “La zona è poco attrattiva, prediligono la vicinanza alla città”

La carenza di medici di base è un fenomeno di rilevanza nazionale che tocca anche il nostro territorio. Quali sono le zone più in difficoltà e gli interventi previsti ad Alba e nella Langhe? Lo abbiamo chiesto a Mirko Panico, direttore della Struttura Complessa Distretto 1.

Cosa si intende per Distretto 1?

"Si tratta di un territorio molto ampio che si estende a Sud dai comuni della Valle Bormida, Alta Langa, Valle Belbo e Astigiano (San Giorgio Scarampi) sino a Nord, coi comuni di Canale e Montà. A Est e a Ovest fanno parte del Distretto 1 anche i comuni di Monchiero e Govone".

In Alta Langa, però, si manifesta maggiormente la carenza di medici di famiglia.

"Per i medici c'è una forza attrattiva maggiore nelle zone considerate più agevoli, a livello di mobilità, di accesso domiciliare, di servizi, e quindi tendono a scegliere aree vicino ad Alba. In Alta Langa, con il pensionamento del dottor Visconti, una presenza storica del territorio, ci siamo trovati in difficoltà e abbiamo dovuto gestire la riallocazione a un nuovo medico per circa 1500 assistiti".

La medicina convenzionata ha regole ben precise.

"La laurea in Medicina e Chirurgia non dà un diritto automatico a divenire medici di medicina generale. C'è un percorso peculiare da seguire. Occorre superare un corso di formazione di 3 anni, una sorta di 'specializzazione'. Per ovviare al pensionamento del collega, in prima battuta abbiamo contattato tutti i medici con i necessari requisiti, non solo della zona, ma dell’intero territorio, le guardie mediche e le unità di continuità assistenziale, senza riscontro positivo".

E quindi?

Inizialmente, abbiamo innalzato il massimale ai medici che ci hanno dato la disponibilità per tamponare il momento critico. A breve, attraverso la normativa recente, attiveremo le aggregazioni funzionali territoriali, ossia un gruppo di medici che afferiscono a un territorio omogeneo: in Alta Langa saranno Santo Stefano Belbo e Cortemilia. Ciò consentirà di promuovere iniziative localizzate, anche in termini economici, per rendere più appetibile l’insediamento in questi comuni".

E nel frattempo?

"Con il contributo dei sindaci dell'Alta Langa ci siamo spostati anche in Liguria, intercettando la disponibilità di un medico che verrebbe da Genova ad aprire nei comuni dell'alta Langa. Tuttavia, appartenendo a un'altra Regione, gli adempimenti burocratici prevedono l’inoltro di un’apposita domanda alla nostra Regione, manifestando la sua disponibilità. Potrebbe divenire disponibile nell’arco di qualche mese”.

I pazienti, però, il più delle volte si trovano spiazzati al pensionamento del proprio medico…

Le comunicazioni di cessazione alla comunità possono essere fatte da noi solamente nei 15 giorni precedenti la data di pensionamento, in quanto la proporzionalità dello stipendio dei medici è connessa al numero degli assistiti, per cui non è possibile anticipare l'informazione oltre tale termine”.

Come saranno i prossimi anni?

"Per l'anno 2025 è previsto il pensionamento di 4 medici di medicina generale e di un pediatra di libera scelta. Negli anni futuri ci dovrebbe essere una situazione di maggiore disponibilità, che ci permetterà di gestire le criticità al meglio”.

Daniele Vaira

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