- 16 ottobre 2024, 20:07

Tentò il quiz per la patente con la fotocamera, il giudice lo assolve: non si sa se funzionava

L'episodio avvenne nella sede della motorizzazione di Madonna dell'Olmo nel febbraio 2022. Il pm ha chiesto per il ragazzo l'assoluzione: "Non c'è stato nessun accertamento"

Immagine di repertorio

Assolto perché il fatto non sussiste. Questo quanto deciso dal giudice del tribunale di Cuneo in merito all’episodio accaduto due anni fa, in sede di esame per la patente di guida, alla Motorizzazione di Madonna dell’Olmo.

K.M., cittadino pakistano, quel febbraio 2022 si presentò per sostenere il quiz con il cellulare, cuffiette e fotocamera per tentare di farsi suggerire le risposte corrette. Ma il tentativo non andò a buon fine e quando venne scoperto, ammettendo le sue colpe, consegnò tutti i dispositivi.“Ci avevano chiesto di intervenire in seguito a questo controllo – ha spiegato in aula l’assistente capo della Polizia -, lui ha confermato e ha consegnato le apparecchiature. Lo abbiamo trovato fuori dall’aula con il cellulare la fotocamera e l’auricolare. Era in corso una chiamata con un suo connazionale, a cui era intestata la sim, che avrebbe pagato in caso di esito positivo dell’esame. K.M. capiva l’italiano, ma non in modo tale da sostenere un esame della patente”.

Denunciato dalla Motorizzazione,  nei confronti del ragazzo la Procura ha aperto un fascicolo con l’accusa di falso in atto pubblico per induzione in errore. In aula, anche una funzionaria della Motorizzazione che quel giorno, era presente: “Usiamo uno strumento che rileva le frequenze elettroniche - ha illustrato-  e quando scatta l’allarme chiediamo. Non so se la telecamera fosse funzionante”.

Chiamati a testimoniare, anche un esaminatore in servizio quel giorno: “Fatico a ricordare perché eventi come questo capitano – ha riferito-, anche solo tenere acceso il telefonino inficia la prova. Quando abbiamo trovato il telefonino l’esame era già iniziato, lui è uscito fuori accompagnato dalla sicurezza e io dentro ho continuato l’esame”.

Per pubblico ministero, che ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, l’assenza di accertamenti sull’effettivo funzionamento della telecamera è motivo di stralcio del fascicolo. “Come si possono provare gli atti idonei? Non ci sono stati accertamenti immediati sull’apparecchio e la scheda d’esame non è stata acquisita e invece doveva esserlo. Qui si procede per un tentativo”.  Ad associasi, la difesa. Il giudice ha infine derubricato il reato di falso in atto pubblico in quello di tentativo di plagio mandando assolto il candidato.

CharB.