Attualità - 23 ottobre 2024, 14:56

A Sanfrè il cassone degli sfalci fa discutere il Consiglio comunale

Rimosso in estate, non è ancora stato rimesso al suo posto, con disagi per chi deve usufruirne. Il sindaco: “Troppi atti di inciviltà. Verrà ripristinato con un servizio di videosorveglianza”

A Sanfrè il cassone degli sfalci fa discutere il Consiglio comunale

La minoranza del Consiglio comunale di Sanfrè ha presentato un’interrogazione a fine agosto sulle problematiche riguardanti la rimozione del cassone degli sfalci verdi dall’area apposita di via Giovanni Arpino, di fronte al civico 41.

Nel documento si legge: “Quali sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di rimuoverlo? È stato condotto un confronto con i cittadini o un’analisi sulle esigenze del servizio raccolta? Quali misure alternative sono state previste per garantire la raccolta degli sfalci verdi? Si intende ripristinare un nuovo cassone in posizione adeguata?”, oltre ad altri quesiti sulla comunicazione dell’amministrazione con i cittadini e di sostenibilità ambientale.

Per voce del capogruppo di opposizione di Sanfrè Futuro, Progresso, Innovazione, Marco Bergesio, giunge in questi giorni la seguente sollecitazione:

Ad oggi nessun provvedimento è stato preso, se non comunicare gli orari di apertura (????) delle isole ecologiche di Bra e Sommariva del Bosco. Anzi in prima istanza consigliarono anche di andare a Marene. 

La gente, come a volte succede, dimentica in fretta anche in considerazione del fatto che in autunno erba e sfalci diminuiscono. Noi, comunque come gruppo di opposizione, restiamo vigili ed attenti”.

Interpellato in proposito il sindaco Giuseppe Barberis ha risposto: “La motivazione principale che ha portato alla rimozione del cassone sfalci verdi sono i reiterati e frequenti episodi di inciviltà e mancanza di rispetto dei diritti dei cittadini onesti, aggravati dal fatto che il verde abbandonato fuori dal cassone (foto) veniva smaltito a pagamento con ulteriore aggravio per il Comune. Non è stato possibile confrontarsi con i cittadini perché si era arrivati ad un punto che richiedeva un’urgenza d’azione. Nostra intenzione è quella di ripristinare il servizio con un’adeguata videosorveglianza, in modo da punire i trasgressori. I tempi saranno i più brevi possibili, ma ancora non abbiamo potuto riattivare la gestione in sicurezza e comunicheremo insieme all’azienda STR, che si occupa della gestione del cassone, la sua nuova operatività”.

Per il momento l’alternativa per i cittadini è quella di utilizzare i siti ecologici di Sommariva del Bosco e Bra, anche se la soluzione al problema sembra vicina.

 

 

Silvano Bertaina