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Cronaca | 23 ottobre 2024, 17:25

Presunte torture in carcere, arriva la conferma dal Riesame: due agenti rimangono sospesi

Il Gip cuneese Daniela Tornesi aveva applicato due delle sette misure cautelari chieste dalla Procura nei confronti degli agenti della Penitenziaria accusati delle violenze. Ora la conferma dai giudici torinesi

Immagine d'archivio

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È arrivata nei giorni scorsi la pronuncia del Tribunale del Riesame di Torino  che ha confermato la sospensione cautelare di dodici mesi per i due agenti di Polizia Penitenziaria, un assistente capo e un ispettore, indagati assieme ad altri colleghi per presunte violenze su cinque detenuti pakistani. Violenze che si sarebbero consumate al Cerialdo tra il 2021 e il 2023.

Erano state sette le richieste di misura cautelare avanzate dalla Procura per altrettanti agenti della Polizia Penitenziaria che sono finiti nell’inchiesta insieme ad altri 26 colleghi, per un totale di 33. Di queste sette, il gip Daniela Tornesi, a settembre, ne aveva applicate due, poi impugnate dai difensori degli indagati e confermate dal Riesame.

La posizione sia dell’ispettore che dell’assistente capo delineata dalla Procura di Cuneo sarebbe stata ridimensionata anche in sede di impugnazione, in quanto anche il Gip cuneese avrebbe accolto solo parzialmente il quadro accusatorio presentatole. Detto in altri termini, le misure applicate, e poi confermate, hanno tenuto in considerazione un numero più contenuto di episodi di “violenza” rispetto a quelli tracciati dalla Procura. Per uno degli indagati erano stati chiesti, poi non accordati, gli arresti domiciliari.

Le indagini nel palazzo di giustizia di piazza Galimberti proseguono dall’ottobre scorso nel massimo riserbo: i reati contestati agli agenti indagati, prima 23 e poi 33, vanno dal reato di tortura a quello di lesioni.

L’episodio più grave sembrerebbe essere quello avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 giugno 2023, quando 14 agenti, in quel momento fuori servizio e in abiti civili, si sarebbero introdotti nella cella 417 del padiglione “Gesso” per una vera e propria spedizione punitiva, dove si trovavano i quattro detenuti.

CharB.

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