È proverbiale, tra gli amici, la mia poca attitudine al sonno, il mio essere un nottambulo che mai si addormenta prima che sia notte inoltrata. Sono stati molti gli amici che mi hanno scritto nelle fasi più violente del temporale della notte appena trascorsa, nelle ore in cui la pioggia cadeva a tambur battente, tanto da rendere ancora più difficile l’abbandono tra le braccia di Morfeo.
Pur rassicurati, in base ai dati sulle precipitazioni, con 70 mm di pioggia previsti tra sabato e domenica, meno di un terzo rispetto all’acqua che cadde sul terreno nella notte tra il 5 e il 6 novembre 1994, non nascondo di aver provato timore e preoccupazione. Molti amici mi scrivevano e alcuni di loro hanno rivissuto le emozioni quasi 30 anni fa con quella notte di paura e sirene, quando Alba, le Langhe e il Roero si ritrovarono sotto l’acqua.
Nel frattempo, in molti municipi e nelle sale operative allestite dalla Protezione Civile, amministratori e volontari (elementi che spesso coincidono), hanno monitorato per tutta la notte la situazione passando una notte in bianco. A loro va il più grande ringraziamento per aver dedicato tempo e ore, il bene più importante di cui disponiamo, al prossimo.
Il sereno all’orizzonte di questa mattina ha riportato anche il sereno nell’animo di molti di noi che hanno passato la notte con la preoccupazione. Il peggio, facciamo gli scongiuri del caso, dovrebbe essere passato e 3,8 mm di pioggia previsti per oggi (contro i 40 mm previsti fino a venerdì per la giornata di domenica), dovrebbero permetterci di tirare un grande sospiro di sollievo. Il livello idrometrico del fiume Tanaro e dei suoi affluenti rimane ben sotto il livello di guardia, per fortuna.
La siccità degli scorsi anni e le piogge insistenti e costanti di questo 2024 sono tutte figlie della crisi climatica in atto che ha portato a fenomeni mai registrati prima, a partire dai recenti allagamenti che si sono verificati nel deserto del Sahara, nei mesi di aprile e ottobre 2024. Fenomeni che non si registravano da 75 anni, prima dei due episodi del 2024. La sensazione è che si vada verso una sempre maggiore instabilità delle condizioni atmosferiche dovute alla crisi climatica in atto con fenomeni mai visti e possibili temporali tropicali e uragani che potrebbero abbattersi sull’Europa, come mai avvenuto in precedenza.
Tornando alle alluvioni che si registrano, quelle sì, periodicamente sul nostro territorio, possiamo affermare che il pericolo sia scampato e ricordare le semplici istruzioni che dovrebbero essere insegnate fin dalla scuola materna: In caso di allagamenti è fondamentale non rifugiarsi nelle auto ed è consigliato salire ai piani alti degli edifici. Istruzioni elementari, ma non sempre scontate. Quello che tutti possiamo fare, non potendo regolare direttamente il clima, è fare memoria di quello che è stato partecipando alle decine di iniziative previste per ricordare il trentennale dall’alluvione che nel territorio di Alba spazzò le vite di Caterina Giobergia e Felicita Bongiovanni morte all’interno dlla casa di riposo Ottolenghi, Maria Magliano Sobrino e il nipotino Riccardo Sobrino travolti dall’acqua in via Piera Cillario, i coniugi Daniele Vola e Daniela Mascarello sommersi presso la ditta Aimeri, Emiliano Rossano di Macellai travolto dalla piena del Tanaro nella zona del ponte nuovo della tangenziale di Alba, i coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino morti per l’alluvione sulla tangenziale di Alba.
Una conta delle vittime che superò le sessanta in tutto il bacino del Tanaro per una delle tragedie più immani del Novecento. Gli eventi celebrativi vedranno il via il 30 ottobre con l’inaugurazione della mostra fotografica "Memorie d'acqua" nella chiesa di san Giuseppe.