Solidarietà - 30 ottobre 2024, 11:24

A tu per tu con Mario Milanesio, presidente dell’associazione Giovani in Movimento Odv

A Sanfrè, i giovani migliorano i luoghi di vita, diventandone i protagonisti. Ed ora il podcast “Giovani in Parlamento”

In foto Mario Milanesio con Silvia Gullino

Eh ai miei tempi… da che mondo è mondo. Partono così i commenti sui giovani, quelle prediche tra l’indignato e il malinconico che cercano di fiaccare la quintessenza della gioventù. Questo modo di aprire una conversazione, così fresco e originale da essere già in voga ai tempi di Platone, è naturalmente sempre seguito da un giudizio negativo, vago e poco dimostrabile, secondo il quale i giovani di oggi sono sempre meno: educati, motivati e capaci di sacrifici.

Bene, se facciamo un po’ di ricerca scopriamo che a Sanfrè è nata, da due anni, un’associazione che sta diffondendo la cultura della cittadinanza attiva e lo fa rivolgendosi proprio ai giovani e anche agli adulti, affinché si prendano cura della città e dei suoi beni comuni come aree verdi, arredi urbani, parchi e strade, oltre che attraverso percorsi sulla legalità e sulla partecipazione alla vita della comunità.

Quindi forse è meglio correggere il tiro: insieme ideano, progettano, trasformano il luogo in cui vivono, diventandone i protagonisti. Questo è possibile da anni grazie all’associazione che crede che avere fiducia verso le nuove generazioni possa essere il vero stimolo al cambiamento positivo dei luoghi in cui viviamo. «Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio», recita un antico proverbio africano. E allora, perché non coinvolgere fin da subito ragazzi e ragazze alla vita comunitaria e al dialogo con i propri concittadini.

 

L’Associazione di volontariato Giovani in Movimento Odv nasce nel 2022 per la volontà di alcuni giovani provenienti da diverse realtà associative che hanno condiviso il bisogno di creare una cultura profonda della cittadinanza attiva, della partecipazione e della legalità, dove gli spazi della città e i beni comuni diventano dei tesori da proteggere e custodire. Ci racconta tutto questo Mario Milanesio, presidente dell’associazione.

Da dove deriva il nome Giovani in Movimento e quali sono i valori alla base della vostra missione?

«L’Associazione nasce e si sviluppa in Sanfrè perché è ritenuto un territorio bisognoso di uno stimolo in questo ambito della partecipazione attiva. L’Associazione prende il nome da giovani attivi sul territorio e in Sanfrè e ne rappresenta lo stile costitutivo ed educativo. È l’invito a mettersi in gioco verso ciò che si ritiene importante, senza però la fretta di raggiungere l’obiettivo, ma lasciandosi appassionare da ciò che il cammino ci donerà, senza fretta, per vivere in pienezza ogni incontro. “So-stare” nelle cose è un approccio che richiede competenza e allo stesso tempo un modo di essere che non ci distrae dal fine, è stile educativo, perché i mezzi non differiscano mai dai fini, anzi, perché i mezzi siano i fini stessi: si può educare alla democrazia solo “democraticamente” (Franco Angeli)».

Partecipazione e cittadinanza attiva: in che modo le promuovete?

«L’Associazione si prefigge come scopo quello di promuovere e sostenere la partecipazione comunitaria, creativa e responsabile di bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani negli ambienti di vita in cui essi si trovano, contribuendo alla diffusione di quei valori e di quelle prassi che fondano la cultura della cittadinanza attiva e della legalità democratica. La diffusione della partecipazione, la promozione della sussidiarietà orizzontale, la pratica della democrazia deliberativa, sono gli obiettivi principali dei nostri pensieri e progetti».

Che ruolo hanno le scuole e i giovani nella creazione di una cittadinanza attiva?

«Abbiamo fatto una convenzione con il plesso scolastico Giovanni Arpino. Pensiamo che le scuole e i giovani abbiano un ruolo centrale, proprio per questo sono i principali destinatari dei nostri sforzi. La nostra presenza e azione educativa nelle scuole vuole riportare al centro il cittadino attivo. Anche sul territorio cerchiamo di aggregare ragazzi e giovani per proporre loro di vivere da protagonisti la propria realtà, sostenendo ogni iniziativa che consenta di renderli cittadini attivi. Pensiamo che solo un’educazione esperienziale possa garantire la creazione di una cultura di tipo democratico che costituisce delle radici culturali che permangono nel tempo. Proprio grazie alle esperienze concrete di partecipazione e gestione condivisa della scuola e della città si possono acquisire le conoscenze necessarie e trovare la giusta motivazione per proseguire nell’impegno».

Come vi prendete cura dei beni comuni e come create occasioni di coinvolgimento delle amministrazioni?

«Un esempio è ABC (Adotto Bene Comune), un progetto in cui coinvolgiamo gli adulti, ovvero stimoliamo e sosteniamo i cittadini (singoli, gruppi, imprese) a prendersi cura di un Bene comune (aree verdi, arredo urbano, parchi, strade, rotonde, servizi) della propria città, secondo quanto previsto dal Regolamento per la cura condivisa. Anche in questo caso, però, creiamo l’occasione per passare dalla corresponsabilità nella gestione alla condivisione del potere di scelta, dando la possibilità di essere coinvolti in un vero e proprio Bilancio partecipativo che influisca sulle scelte amministrative del Comune».

Con quali progetti coinvolgete i giovani alla cittadinanza attiva?

«Il Progetto scuola - territorio - educazione è la proposta di educazione alla legalità e alla cittadinanza per le scuole superiori. Il progetto consiste in un’animazione d’ambiente che ci consente di essere presenti durante tutto l’anno, diventando un possibile punto di riferimento per la comunità scolastica. Proponiamo azioni di stimolo e proposta, sia attraverso laboratori tematici (cittadinanza, legalità, antimafia, lavoro, giustizia, podcast…) sia con la formazione delle rappresentanze, sia coinvolgendo gli studenti in viaggi educativi, in particolare riguardanti la memoria storica (olocausto, foibe, anni di piombo, vittime delle mafie), il lavoro (sicurezza sui luoghi di lavoro, responsabilità sociale delle imprese, welfare aziendale) ed esperienze sociali significative. Ma il cuore del progetto è la creazione di gruppi studenteschi che si prendano cura del proprio Istituto e del territorio, progettando e realizzando iniziative e attività per vivere da protagonisti la propria vita scolastica e migliorare il percorso formativo e l’ambiente in cui si trovano».

Ascolto attivo e attivatori della comunità: in che modo i giovani a Sanfrè diventano i protagonisti?

«Lo diventano grazie a un processo di progettazione partecipata e inclusiva che li attiva nella realizzazione di iniziative per migliorare la loro città, principalmente con progetti per i loro coetanei. Sono gruppi di attivatori che cercano di avviare processi di protagonismo e coinvolgimento, promuovendo e sostenendo esperienze di autonomia e indipendenza. Per i ragazzi più giovani, frequentanti le scuole medie, la proposta è quella del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Il CCR ha il doppio obiettivo di conoscere l’organizzazione sociale alla quale si appartiene e partecipare alla vita associativa della propria comunità, attraverso l’“ascolto attivo” della voce dei cittadini più piccoli, come elemento di miglioramento della vita comune. Ci teniamo particolarmente a fare in modo che i ragazzi non si limitino a scegliere cosa realizzare, ma che siano parte attiva anche della realizzazione dei progetti. L’obiettivo è cercare di arricchire sempre di più le nostre proposte, lasciandoci stimolare dalla creatività dei gruppi e dalle esigenze del momento. Crediamo in una gestione condivisa della scuola attraverso la progettazione partecipata e la co-progettazione e tutto quello che verrà realizzato verrà messo a disposizione di tutte le altre scuole del territorio».

Informazioni di servizio

Chi desidera conoscere questa realtà e proporre iniziative e progetti può scrivere alla mail: giovaninmovimento1@gmail.com mentre per fissare un appuntamento può farlo al 3395442689.

Il podcast Giovani in parlamento nasce dalla passione di tre animatori per l’utilizzo degli strumenti vocali; parliamo di: Luca Becchis, Federico Carena e Edoardo Treves.

Ha due obiettivi principali: ascoltare la parola dei bambini, capendo il loro punto di vista sul mondo e le loro opinioni; far rimanere unito il gruppo di animatori che si è formato durante il periodo del campus estivo 2024.

Il podcast sarà pubblicato su Spotify, con la prima puntata datata settembre e una cadenza bimestrale. Durante le puntate si alterneranno a parlare i 90 bambini che hanno preso parte al campus 2024, accompagnati in questo viaggio dai 26 animatori, che, come i bambini, ruoteranno e cambieranno tutte le volte. Gli argomenti sono i più svariati: dal campus, alla cultura, alla satira e allo sport, ma non solo. Ci saranno puntate speciali, con ospiti provenienti da ogni mondo, dal web allo sport fino alla politica.

In foto Mario Milanesio con Silvia Gullino

Silvia Gullino