Attualità - 03 novembre 2024, 16:26

Celebrato a Bra il 4 novembre, Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Alla cerimonia erano presenti le autorità militari e civili, che hanno reso omaggio ai Caduti

Alcuni momenti della cerimonia del 4 novembre a Bra

Per l’Italia il 4 novembre è il giorno del ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale, ma è anche, il ricordo dei nostri Caduti che hanno combattuto fino all’estremo sacrificio, credendo in un domani di libertà e di democrazia per l’Italia. Per onorare i soldati caduti a difesa della Patria, il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma.

Anche Bra ha celebrato la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Lo ha fatto con la Messa celebrata nella parrocchia di Sant’Andrea e poi in piazza Roma, diventata il luogo del ricordo di chi si è sacrificato per difendere il nostro Paese.

Presenti le autorità civili guidate dal sindaco Gianni Fogliato che ha sottolineato il senso molto profondo della ricorrenza, contrassegnata dal servizio delle Forze armate per la difesa dei diritti e della Costituzione. Con particolare riferimento a Bra, dove forniscono un contributo di controllo del territorio, dando un senso di sicurezza ai cittadini. Perché le Forze dell’Ordine sono portatori di pace e non di guerra, di rispetto dei diritti e di questo la popolazione ne è grata.

Emozionante il momento della deposizione della corona di alloro ai Caduti, con i vari rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della CRI e delle Associazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, schierati in uniforme e sull’attenti. Anche al cimitero urbano, così come in altri siti cittadini, è stato reso onore ai Caduti per la Patria, manifestando ovunque riconoscenza alle Forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell'adempimento del proprio dovere in Italia e all’estero. Viva la Repubblica italiana e viva l’Italia.

Il 4 novembre

Il 4 novembre in Italia si festeggia il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. La data è stata scelta per commemorare l’entrata in vigore, il 4 novembre del 1918, dell’Armistizio di Villa Giusti siglato nella tenuta del conte Vettor Giusti del Giardino, a Padova, dall’Italia e dall’Impero austro-ungarico. L’atto, con il quale termina ufficialmente la Prima Guerra Mondiale, consente agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale. Non a caso la Grande Guerra, da diversi storici, viene considerata la quarta guerra d’indipendenza italiana. Oltre a festeggiare l’unità nazionale, la ricorrenza intende celebrare anche il sacrificio di tanti italiani chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzate nella tragedia della guerra.

La Festa nazionale e il "Milite Ignoto"

Per celebrare l’evento e onorare i sacrifici dei soldati caduti, il 4 novembre 1921, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma si è tenuta la cerimonia di tumulazione del "Milite Ignoto". Il 23 ottobre dell’anno successivo, il Regio decreto n. 1354 istituiva il 4 Novembre festa nazionale. Status che è rimasto invariato fino al 1977, quando per la giornata è stata trasformata in "festa mobile", ossia si tengono celebrazioni istituzionali ma non è prevista la giornata festiva per lavoratori e studenti. Negli ultimi due decenni, dopo un periodo di appannamento, la festa è ritornata ad essere celebrata con manifestazioni ampie e diffuse, anche grazie al lavoro di valorizzazione dei simboli della Patria (come la sfilata militare del 2 giugno), compiuto a inizio anni Duemila del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nella sua storia, questa celebrazione ha assunto un nome diverso solo durante il ventennio fascista quando venne ribattezzata ‘Anniversario della Vittoria’. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è tornata, però, ai titoli originari preferendo celebrare l’unità nazionale e il sacrificio delle forze armate piuttosto che il successo bellico.

Missioni di pace

L’attività delle forze armate italiane è disciplinata dall’articolo 11 della Costituzione che dichiara: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». Per questa ragione, oltre ai compiti di difesa del territorio nazionale, le forze armate del nostro Paese possono essere utilizzate solo per missioni per imporre la pace (peace enforcement), o per il mantenimento della pace (peace keeping) nel quadro delle collaborazioni internazionali di cui fa parte, ovvero la Nato e l’Unione europea. In queste missioni l’uso della forza deve essere limitato all’autodifesa e alla difesa del mandato.

Silvia Gullino