Uno scambio equivoco di biciclette che gli è costato un processo penale per furto. Questa la disavventura accaduta a B.S., un uomo di Racconigi, accusato in tribunale a Cuneo di aver rubato la bici prestatagli dal suo amico, il signor C.D.
Quel giorno l’imputato si recò nella farmacia di Via Morosino per conto dell’amico e qui, per sbaglio, inforcò una bicicletta molto simile a quella con cui era arrivato, che però apparteneva ad una signora entrata dopo di lui. Tornato da C.D., B.S. parcheggiò la bici nell’androne del condominio e, ignaro che da lì a poco sarebbe stato denunciato, se ne tornò a casa sua. Credendo di essere stato derubato, il signor C.D. presentò denuncia per furto e, interrogato dai carabinieri B.S. ha fin da subito sostento di aver preso per errore la bicicletta di un’atra signora.
A confermare la sua versione, oltre al fatto che il mezzo venne rivenuto esattamente dove era stato parcheggiato, anche i video delle telecamere di sorveglia poste al di fuori della farmacia: “Dai filmati si vede l’imputato buttare la sigaretta, entrare nei locali e poi uscire - ha concluso il p.m.- Ha inforcato la bici come se fosse la sua: è evidente che è più un errore che un furto, non c’è alcun movimento circospetto”.
Tanto è basato per convincere il giudice a mandare assolto B.S. perchè il fatto non costituisce reato.