Politica - 07 novembre 2024, 18:19

Le sigle dall'automotive audite in Regione, Sacchetto: "Dall’Ue anacronistico disegno pseudoambientalista che sta mettendo a dura prova la nostra realtà industriale"

Dal confronto nella 3ª commissione del Consiglio regionale emersi dati quali il dimezzamento dei numeri di alcune produzioni rispetto all’anno scorso e tempi di pagamento sempre più dilatati

Oggi, giovedì 7 novembre, la Terza Commissione permanente del Consiglio regionale si è riunita per audire le sigle sindacali automotive metalmeccanici e chimici (chimica, tessile, energia) . Finalità dell'incontro quella di avere un approfondimento sulla realtà piemontese di due settori fondamentali della manifattura italiana e in particolare del nord ovest, con un focus sulle questioni legate al rischio di crisi occupazionali derivanti dal disimpegno di Stellantis sul territorio nazionale.

La seduta odierna – evidenzia il presidente della Commissione Claudio Sacchettoè stata illuminante per i dati forniti dai rappresentanti sindacali, che ringrazio, sia sui numeri dell’industria manifatturiera in Piemonte sia purtroppo sui rischi di ricadute anche drammatiche sull’occupazione e di riflesso sull’economia, della frenata dell’economia in generale e dell’eventuale disimpegno di Stellantis sul territorio regionale e nazionale”.

Fra i vari interventi è stato sottolineato il dimezzamento dei numeri di alcune produzioni rispetto all’anno scorso, i tempi di pagamento sempre più dilatati, il puntare solo sull’elettrico sia un errore fondamentale e grave, e che dunque la transizione ecologica così come prevista non è attuabile se non a prezzo di traumi economici e occupazionali.

Inoltre, tecnicamente, i rappresentanti dei sindacati hanno sottolineato che le competenze in materia industriale che può vantare il Piemonte non sono facilmente replicabili ma soprattutto si rischia di perderle una volta per tutte.

E’ stato lamentato – ricorda Sacchetto – che in Italia per troppi anni non c’è stata una seria politica industriale, ad esempio l’occasione persa da parte del Governo italiano di entrare in Stellantis come quello francese oggi viene pagata duramente, inoltre è utile ricordare che si è discusso anche di transizione energetica, biodiesel, elettrico e su queste tematiche emerge chiaro più che mai che la direzione intrapresa dall’Ue di anacronistico disegno pseudoambientalista sta mettendo a dura prova la realtà industriale e quindi l’occupazione e l’economia dell’intera Europa. Su queste tematiche la politica si deve interrogare e dare risposte che non possono essere che quelle di una rinnovata politica industriale che porti alla crescita economica e non alla decrescita felice”.