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Economia | 13 novembre 2024, 15:16

L'albese Miroglio non guarda alla borsa. Trussardi in pareggio già nel 2024

Ospite al 29° Pambianco-Pwc Fashion Summit di Milano il ceo Alberto Racca ha fatto il punto sullo stato di salute del gruppo albese dell’abbigliamento: "Esercizio 2023 chiuso con 530 milioni di fatturato e un margine di 39 milioni di euro"

Alberto Racca: dal 2020 ceo del Gruppo Miroglio

Alberto Racca: dal 2020 ceo del Gruppo Miroglio

"In questo momento non sentiamo il bisogno di quotarci, ma non lo escludo per il futuro”.  

Così Alberto Racca, il manager che dal 2020 guida il Gruppo Miroglio, fa il punto sullo stato di salute e sul percorso di crescita intrapreso dallo storico nome dell’abbigliamento made in Alba.

L’occasione  il 29° Pambianco-Pwc Fashion Summit tenuto ieri a Milano, dove il Ceo, classe 1989, con studi alla London School of Economics e Mba alla London Business School, arrivato alla corte della famiglia industriale cuneese dopo aver lavorato in McKinsey e Pillarstone, si è anche focalizzato su come procede il processo che nel marzo scorso ha portato in Granda il marchio del levriero, arrivato ad arricchire un portafogli di brand che ad oggi annovera nove marchi e nel quale nomi quali Motivi, Oltre, Elena Mirò, Fiorella Rubino ormai da decenni fanno di Alba una capitale del fashion tricolore.

"Trussardi raggiungerà il break-even quest’anno con un fatturato di 25 milioni di euro", ha spiegato in proposito Racca, che annuncia il debutto della prima collezione sotto l’egida Miroglio con la stagione autunno/inverno 2025. “Per ora siamo focalizzati sul primo drop e sulla ripartenza. Abbiamo grandi ambizioni, ma oggi è importante che l’ambizione si basi sulla sostenibilità economica”, ha spiegato il manager.

Con riguardo allo stato di salute del gruppo, Racca ha confermato i numeri già circolati nelle anticipazioni di inizio anno, con un esercizio 2023 chiuso in forza di una positiva crescita, con un fatturato da 530 milioni di euro e 39 milioni di Ebitda.

"La scelta di andare in Borsa – ha risposto sollecitato sul punto – credo sia una scelta di allocazione dei capitali da parte degli azionisti e serva per un'eventuale ricerca di capitali. Al momento non ne abbiamo bisogno, ma non lo escludo andando avanti anche a secondo del nostro percorso di crescita, ossia se sarà organica o no".

A proposito di ulteriori acquisizioni, il manager ha infine aggiunto che la società è "attenta alle opportunità sul mercato, ma siamo focalizzati sui nostri brand e sul portare Trussardi su livelli superiori a quelli di oggi".

Redazione

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