Cronaca - 14 novembre 2024, 17:10

Misurò la pressione oculare ad una donna: ottico accusato di abuso della professione

Per la Procura, l'uomo non avrebbe potuto fare quell'esame, perchè di competenza solo del medico oculista. A testimoniare in aula, il presidente nazionale di Federottica: "L'elenco degli strumenti in uno agli ottici non viene aggiornato dal 1994"

Immagine di repertorio

Era il maggio 2020 quando una donna, che poi si scoprì essere un’investigatrice privata incaricata dall’agenzia Ago di Milano, si presentò nel suo negozio di ottica a Savigliano per chiedere un controllo della vista. Una visita che però al professionista, sia ottico che optometrista, costò cara, tanto da ritrovarsi  processo in tribunale a Cuneo con l’accusa di abuso della professione. La sua colpa, quella di aver effettuato alla cliente la misurazione della pressione oculare con il tonometro a soffio, un esame di tipo diagnostico che sarebbe di competenza esclusiva solo all’oculista.

Quando l'ottico terminò il controllo della vista alla signora le disse che non sarebbe stata necessaria una modifica delle lenti e lei, a quel punto, gli spiegò di avere una familiarità con il glaucoma. L’ottico, dal canto suo, le consigliò un controllo specialistico e, di fronte all’insistenza della cliente, le misurò la pressione oculare con il tonometro a soffio; una volta consegnatele i risultati stampati, le ribadì nuovamente di recarsi da un oculista perchè lui non abilitato a poter rilasciare una diagnosi. L’investrigatrice, infatti, era stata mandata lì per verificare se, oltre al controllo della vista, le avrebbero anche effettuato l’esame della misurazione della pressione oculare.

Quando i Nas si recarono nel negozio dell'imputato non riscontrarono alcuna regolarità, ma tanto bastò per rinviarlo a processo in cui, l’ordine die medici è parte civile.

Nel corso dell’ultima udienza è stato ascoltato il presidente nazionale di Federottica, il dott. Andrea Afragoli, il quale ha parlato di un “disallineamento oggettivo” tra quella che era la professione dell’ottico una volta e quella attuale: “La tecnologia mette a disposizione una gran quantità di strumenti e possibili valutazioni tecniche - ha spiegato-. La tonometria si può svolgere con diversi strumenti, per la maggior parte di esclusiva competenza dell’oculista perché richiedono un anestetico. Da qualche tempo è invece disponibile una nuova tecnologia che sfrutta un soffio d’aria che modifica per una frazione di secondo la curvatura della cornea: in base a questo, lo strumento è in grado di fornire il valore pressorio all’interno dell’occhio”.

A richiedere questo esame, come illustrato dal dottor Afragola, sono spesso le persone affette da glaucoma già diagnosticato e per questo già in cura dal proprio medico oculistica: “Queste persone spesso richiedono la misurazione - ha continuato- come un diabetico fa coi valori glicemici. Non è banale trovare chi svolge queste attività: conosciamo i tempi di attesa in ospedale e dallo stesso medico oculista, a cui si aggiungono i costi è molto semplice e conveniente rivolgersi a un centro ottico che abbia questo strumento”.

Come spiegato dal leader di Federoittica, la normativa che elenca gli strumenti che possono essere dai centri ottici risale al 1994: “Tra questi il manometro a soffio non c’è - ha precisato-, è anche vero che da quell’anno, quindi trent’anni fa, l’elenco non è mai stato rivisto: è assai probabile che quando il legislatore ha scritto questo documento, lo strumento non esistesse”.

“Se si va a vedere il decreto che fa riferimento alla formazione nei corsi di ottica - ha concluso-  troviamo anche esercitazioni pratiche di tonometria: non lo studio teorico dello strumento, ma la pratica. È palese che se la formazione pratica lo prevede, si sia abilitati all’uso dello strumento”.

Il 9 dicembre, la discussione del processo.

CharB.