Senza la garanzia della reciprocità delle regole, l’accordo Mercosur non può essere sottoscritto, poiché causerebbe gravissimi danni all’agroalimentare italiano ed europeo, con potenziali rischi anche per la salute dei consumatori. A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Filiera Italia per il G20 di Rio de Janeiro di oggi, lunedì 18 novembre, nel corso del quale è attesa la discussione sul protocollo di libero scambio tra l’Unione Europea e i paesi sudamericani.
“L’attuale formulazione dell’intesa non considera, infatti, un aspetto fondamentale come le differenze degli standard produttivi. Nell’area Mercosur vigono regole molto meno stringenti rispetto a quelle europee sull’uso di sostanze chimiche e tecniche di produzione. Basti pensare al fatto che il Brasile negli ultimi venti anni ha quadruplicato l’uso di pesticidi. Si tratta, peraltro, di sostanze che usano principi attivi spesso vietati nell’Unione Europea. Un’ulteriore criticità riguarda gli allevamenti, dove si fa uso di antibiotici e altre sostanze usate come promotori della crescita, una pratica proibita in Europa dal 2006. Questo genera una concorrenza sleale che danneggia gravemente le nostre imprese”, dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
La Granda – ricorda la Coldiretti – è la culla della storica razza bovina Piemontese. Il comparto conta oggi 310.000 capi, più di 4.000 aziende, oltre 10.000 addetti nel settore, con un’elevatissima percentuale di giovani allevatori, ed un fatturato di quasi 400 milioni di euro.
“I nostri allevamenti sono il fiore all’occhiello della zootecnia piemontese, che vanta la razza autoctona Piemontese, e si distinguono per qualità e sicurezza delle produzioni. Le imprese cuneesi e di tutta Italia si ritroverebbero dunque ad essere penalizzate da una concorrenza sleale, con una corsa al ribasso dei costi, rispetto a quelle Mercosur, con molti meno vincoli dal punto di vista della tutela e dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente”, evidenzia Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
Secondo alcune stime, l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Mercosur potrebbe contribuire alla deforestazione di 1,35 milioni di ettari di foreste, mettendo a rischio uno degli ecosistemi più preziosi del pianeta.
Coldiretti e Filiera Italia non sono contrari agli accordi di libero scambio a patto però che questi garantiscano una parità nelle condizioni di partenza tra i rispettivi tessuti produttivi, aspetto che nell’attuale accordo non viene preso in considerazione.