Attualità - 19 novembre 2024, 17:41

Crollo delle esportazioni industriali della Granda durante il "primo Trump". E adesso?

Stando ai dati forniti dal Centro Studi di Confindustria durante il primo mandato del tycoon le esportazioni di acciaio e alluminio subirono un crollo del 60%, per poi risalire con l'elezione di Biden

Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca (lo farà il 20 gennaio), ma già si fanno previsioni, per lo più funeste, sullo scenario economico che attende l’Europa, e il nostro Paese, nei mesi e negli anni a venire. Dazi e neo-protezionismo preoccupano le aziende italiane ed in particolare quelle del food & wine, particolarmente strategico per la nostra provincia. Trump in campagna elettorale ha promesso dazi fino al 20% per le importazioni dall'Europa e addirittura fino al 60% per l'export cinese. 

Delle possibili ripercussioni sul mondo del vino ha parlato Claudio Conterno, presidente di CIA Cuneo, nell'intervista rilasciata a Targatocn: “Il mercato del vino deve allargare gli orizzonti verso l'Asia”.

Ma quali sono le prospettive, in ambito industriale, per la provincia Granda? Il Centro studi di Confindustria Cuneo ha raccolto alcuni dati che evidenziano come l'introduzione dei dazi abbia avuto conseguenze pesanti e. al contrario, il valore delle esportazioni sia esploso dopo che sono stati eliminati. Trump li rimetterà: su questo è stato molto chiaro. E ciò che è successo nel suo primo mandato potrebbe ripetersi, in un contesto internazionale ancora più complesso.

Nel 2023 la provincia di Cuneo ha esportato merci per un totale di 10,1 miliardi di euro. Di questi, il 6,6% (677 milioni di euro) ha avuto come destinazione gli Stati Uniti. 

Nel 2017, ante Trump, la quota di export verso gli Stati Uniti era pari al 4,7% ed è cresciuta costantemente fino al 2021 (7,8%) per poi scendere nel biennio successivo. Durante il primo mandato Trump complessivamente non ci sono stati particolari contraccolpi per l’export manifatturiero. che è cresciuto del 59,3% tra il 2017 e il 2020, da 349 a 556 milioni di euro.

I settori che risultano, invece, aver subito l’effetto dei dazi nel primo mandato di Trump sono i prodotti in metallo (tra cui acciaio e alluminio), che hanno fatto registrare il -60,4% (da 780 mila euro a 309 mila euro); ancora, gli elettrodomestici: -60,2% (da 2,2 milioni a 895 mila euro), le macchine di impiego generale: -36,2% (da 12,4 a 7,9 milioni di euro) e le macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili: -14,6% (da 9,3 a 8 milioni di euro).
Al venire meno dei dazi, le vendite verso gli Stati Uniti sono tornate a crescere, in particolare dal 2021 al 2023, in percentuali davvero importanti. Per l'acciaio e l'alluminio si è arrivati ad un +1.756%; per gli elettrodomestici ad un + 118; + 183% per le macchine di impiego generale e un + 57% per le macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili. 

L'effetto dei dazi, quindi, c'è stato eccome: in alcuni settori hanno determinato prima un crollo delle esportazioni e, con la loro eliminazione, una ripresa fino a quattro cifre. E adesso? E' inevitabile che la preoccupazione, per il comparto industriale della provincia, sia tanta. Come reagirà l'Europa. Per gli analisti, guardando verso la Cina.