Attualità - 21 novembre 2024, 07:00

Bra, prima uscita pubblica per l'associazione LGBTQIA+ “Casa Pride” [FOTO]

Candele accese in occasione del Trans Day of Remembrance di mercoledì 20 novembre

Certi coming out fanno meno rumore di altri, ma non a Bra dove è nata ufficialmente l’associazione “Casa Pride”, diventando subito un punto di riferimento per la comunità LGBTQIA+.

Lesbica, Gay, Bisessuale, Trans, Queer, Intersessuale, Asessuale, più le identità non conformi al binarismo e i differenti orientamenti, come quello pansessuale. Le parole per rappresentare e rendere visibili le diverse individualità sono in continua espansione, dato che la nostra comprensione dello spettro delle identità di genere e degli orientamenti è in costante crescita.

«Campagne di sensibilizzazione, sostegno psicologico a persone queer e genitori, iniziative culturali, ma anche la creazione di spazi sicuri dove nessun individuo si senta minacciato, la collaborazione con istituzioni e aziende che desiderano adottare politiche inclusive e un linguaggio più plurale sono alcuni dei punti su cui si intende lavorare», spiega Davide Fissore, presidente del gruppo.

Quindi, uguaglianza, libertà e autodeterminazione: sono i valori attorno ai quali si riunisce ed opera l’associazione, che ha la finalità di contribuire sia socialmente che culturalmente a difesa dei diritti, affinché nessuno resti solo o indietro.

Non è un’impresa facile, a causa di mentalità a volte troppo rigide, offuscate dai pregiudizi e da idee discriminanti. In ogni caso, abbiamo scoperto quanto l’impegno del collettivo sia sostenuto da grande passione, sensibilità e grinta.

Proprio nella serata di mercoledì 20 novembre “Casa Pride” ha inaugurato la sua attività pubblica in occasione del Trans Day of Remembrance e lo ha fatto in corso Cottolengo tra bandiere arcobaleno con un momento di riflessione dedicato alle vittime di transfobia.

Direttivo e associati hanno condiviso storie, esperienze, ma anche emozioni, come quelle di tante candele accese per fare luce su una piaga che continua a colpire, spesso nell’indifferenza. Secondo il report Trans Murder Monitoring, tra il 1° ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 sono state uccise 321 persone trans, di cui il 94% erano donne trans.

La condivisione, la partecipazione, il fermento e l’attenzione posta sul tema dell’uguaglianza sociale, quali ingredienti vitali di un benessere individuale e collettivo, rappresentano bene l’idea con la quale è stata vissuta l’iniziativa.

Si è così data voce ad una nuova realtà locale, che è emersa grazie alla volontà ed alla consapevolezza di affrontare il tema dei diritti, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere con orgoglio e senza timore.

I fondatori di “Casa Pride” credono fortemente nel concetto delle diversità quale valore aggiunto e prezioso per una libera e rispettosa convivenza sociale, senza preconcetti e pregiudizi di sorta. Perché, se si ha rispetto gli uni degli altri, si condividono orizzonti e non confini.

Presente all’appuntamento una delegazione dell’amministrazione comunale guidata dal vicesindaco Biagio Conterno che è intervenuto per ribadire l’importanza della diversità come ricchezza: "In una società che tende a cercare scorciatoie attraverso l’omologazione e dividere con l’accetta, è importante chiamare le cose con il loro nome e rispettare le persone per quello che sono, non per quello che vorremmo che fossero".

E ha chiuso, citando l’art. 3 della Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Lo diciamo? Bra città LGBTQIA+. Per un giorno.

Casa Pride in pillole

L’associazione “Casa Pride” ha sede in Bra e unisce le persone LGBTQIA+ e alleate della provincia di Cuneo. Questa nuova realtà colma il vuoto di rappresentazione e discussione sulle tematiche LGBTQIA+ nella zona e si caratterizza per promuovere una cultura aperta, basata sulla convivenza delle differenze. Inoltre, si impegna nella lotta contro ogni forma di discriminazione legata a genere, orientamento sessuale, abilità, età, classe sociale, aspetto fisico ed etnia, seguendo un approccio intersezionale. Perché quando un diritto viene negato o un gruppo sociale è emarginato, a perdere è la società intera. Fin dalla sua prima uscita pubblica, Casa Pride ha mostrato la volontà di essere una “famiglia” che accoglie ogni individualità, soprattutto quelle lasciate ai margini. Casa Pride è aperta a collaborazioni con altre realtà territoriali che condividono gli stessi valori. Il direttivo invita chi vuole unirsi alla causa o è in cerca di uno spazio sicuro a contattare l’associazione all’indirizzo info@casapride.it e sui profili Instagram e Facebook.

Storia e significato della bandiera arcobaleno

La comunità LGBTQ+ ha adottato da sempre dei simboli per potersi identificare. Le bandiere arcobaleno sono forse il più conosciuto. La prima bandiera, comunemente detta rainbow flag, è nata nel 1978 dalla mente dell’artista queer di San Francisco Gilbert Baker. Alla nascita aveva otto colori, invece degli attuali sei: con il tempo, infatti, sia il fucsia, di difficile produzione, sia l’azzurro furono cancellati. Il primo uomo a sventolare la rainbow flag originale a otto colori fu l’attivista gay Harvey Milk, durante la San Francisco Gay Freedom Gay Parade nel giugno del 1978, solo qualche mese prima di essere assassinato. Milk nel 1977 occupò una poltrona come supervisore di San Francisco, diventando la prima persona apertamente gay eletta in un pubblico ufficio in California. Dal 1978 a oggi la bandiera si è evoluta e molte altre versioni sono state create da artisti e persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ per rappresentare ogni singola sottocultura esistente e legata al movimento.

La bandiera arcobaleno: significato dei sei colori

Ogni colore della bandiera arcobaleno del Pride ha un significato: Rosso = Vita; Arancione = Guarigione; Giallo = Luce del sole; Verde = Natura; Blu = Armonia; Viola = Spirito.

Silvia Gullino