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Attualità | 21 novembre 2024, 13:50

Montagna, Canalis e Calderoni bacchettano Cirio: "Stato confusionale sul Piano 2024"

I due consiglieri dem sottolineano la "confusione e le divisioni interne al centrodestra sul documento predisposto dall'assessore Gallo, esponente della lista Cirio"

Montagna, Canalis e Calderoni bacchettano Cirio: "Stato confusionale sul Piano 2024"

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri regionali del Partito Democratico Monica Canalis e Mauro Calderoni.

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Nell’odierna seduta della terza commissione consiliare regionale, abbiamo assistito alle rimostranze di Lega e Forza Italia sul Piano per la Montagna 2024, predisposto dall’assessore Gallo, esponente della Lista Cirio. Le due forze di maggioranza hanno accampato uno scarso impegno a sostegno del commercio, forse dimenticando l’esistenza dei bandi per i Distretti del Commercio e dei bandi Botteghe e Servizi. Si è rischiato di rimandare ulteriormente un Piano che era già in ritardo, essendo di pertinenza dell’annualità 2024. I 2 milioni e 364.000 euro stanziati dalla Giunta sono preziosi, ma insufficienti per potenziare in particolare i servizi essenziali:
- il presidio sanitario e socio-assistenziale delle aree montane;
- i servizi per la persona e le famiglie;
- istruzione e formazione;
- l'organizzazione del trasporto pubblico locale;
- la disponibilità di servizi internet a banda ultralarga;

È anche sparito il “bando residenza”, enfaticamente promosso dalla prima Giunta Cirio ed evidentemente ritenuto non così incisivo, in assenza di servizi essenziali per chi abita in montagna.

L’impressione è che manchi una regia unitaria e ben finalizzata. Servirebbe una strategia di rinascita delle aree estreme, che parta da una profonda revisione della governance per superare l'attuale frammentazione e logica settorializzata e per consentire di mettere a sistema le tante risorse oggi disponibili, spesso bloccate perché enormemente superiori alle capacità di spesa degli enti o perchè bisognose di competenze professionali di cui gli enti sono privi.

Il Piano è stato approvato in commissione con il concorso del Partito Democratico, che ha votato positivamente per senso di responsabilità, ma non mostra quel cambio di passo che le aree interne richiederebbero.

redazione

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