L’IM.PRO.MA di Ceresole d’Alba, nell’ambito della richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), nelle scorse settimane aveva inserito una richiesta di ampliamento dell’impianto, con la realizzazione di un inceneritore a farine animali. L’azienda si occupa di servizi per i macelli e smaltimento carcasse, ritira materiali di categoria 1 e 2 di qualsiasi specie animale, nelle regioni del nord e centro Italia. Si trova in una zona isolata tra Ceresole d’Alba e Pralormo, in località Cantarelli.
La modifica prevedeva la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ed è stata respinta in sede di Conferenza dei Servizi, alla quale ha partecipato anche il Politecnico di Torino, per conto del Comune di Ceresole d’Alba. Il progetto era già stato rigettato nella medesima sede nel marzo 2021 e il Politecnico ha rilevato come la nuova richiesta non abbia sostanziali variazioni rispetto alla precedente, e sulla medesima linea si sono schierate Arpa e ASL.
Le associazioni ambientaliste sono molto attente alla situazione, giacché più volte l’azienda è stata al centro di proteste per emissioni odorigene, che vengono monitorate grazie ad un servizio segnalazioni, proprio dallo stesso Comune roerino, svolto dalla Polizia Locale.
Nella risposta all’interrogazione presentata dalla minoranza in consiglio comunale, si legge: “Il Registro segnalazione odori è stato istituito nel 2013 per il monitoraggio delle segnalazioni pervenute dai cittadini in merito a fastidi odorigeni provenienti dalla ditta IM.PRO.MA ed è a disposizione degli Enti di controllo e utilizzato nei diversi procedimenti. L’opportunità di effettuare le comunicazioni, circa le segnalazioni ricevute è emersa nella Conferenza dei servizi del 15 ottobre 2024 e il Comune provvederà, dopo valutazione del personale preposto, a informare gli Enti preposti al controllo e la IM.PRO.MA … Nel monitoraggio vengono rilevati data, ora e intensità del disturbo odorigeno e le segnalazioni non avvengono sempre in concomitanza con l’evento, ma spesso in fase successiva … Alle osservazioni che il Comune invierà alla Provincia in sede di procedimento richiesta rinnovo A.I.A (Autorizzazione Integrata Ambientale), saranno allegate le schede pervenute nel corso del 2024 in forma anonima”.
Per il momento dunque la situazione rispetto al nuovo inceneritore per farine animali è ferma, ma viene tenuta sotto attenzione dall’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero e dalle associazioni ambientaliste.
Cesare Cuniberto presidente di Comuneroero osserva: “A ottobre 2020 il progetto presentato dalla ditta IN.PRO.MA di Ceresole d'Alba alla Provincia di Cuneo, aveva sollevato numerose contrarietà. La Conferenza dei Servizi, tenutasi a marzo 2021 ha praticamente costretto la ditta a ritirare il progetto che era stato presentato. L’importante risultato raggiunto per il territorio del Roero è stato merito delle unità di intenti degli enti e delle associazioni. Possiamo stare tranquilli? Assolutamente no, perché se il secondo tentativo di ampliare l’impianto esistente, già critico di suo per gli odori, l’inquinamento e l’ubicazione, è fallito, non possiamo escludere che ce ne sarà un terzo alle porte. Quindi ancora una volta gli enti e le associazioni devono collaborare, raccontare i fatti aggiornando i cittadini e tenere alta la guardia”.
La vicepresidente di Legambiente Langhe e Roero Margherita Demichelis aggiunge: "Per quanto riguarda la pratica presentata dall'azienda IN.PRO.MA, riteniamo che la documentazione depositata presenti molte criticità e lacune: abbiamo sollevato diversi dubbi sui dati forniti, e anche sulla pregressa gestione dell'impianto la cui gravità ci ha portato a costituirci parte civile in alcuni procedimenti legali a carico degli amministratori. L'azienda ha anche previsto un progetto per la combustione delle farine animali che sostanzialmente ricalca quello già visto nel 2020 e che fu poi ritirato dallo stesso proponente anche alla luce delle molte critiche formulate dagli enti e dalle associazioni del territorio. L'azienda ha anche previsto un progetto per la combustione delle farine animali che sostanzialmente ricalca quello già visto nel 2020 e che fu poi ritirato dallo stesso proponente anche alla luce delle molte critiche formulate dagli enti e dalle associazioni del territorio”.
Vedremo se nel prossimo periodo emergeranno novità sulla vicenda.