Il 29 novembre 2024 ricorre il centenario dalla morte di Giacomo Puccini, morto a Bruxelles nel 1924, ma i suoi personaggi femminili sono per molti aspetti ancora attuali. Osservatore attento e conoscitore dell’animo femminile, oggigiorno il Maestro sarebbe uno studioso chiamato nei diversi contesti mediatici per raccontare la complessità della donna di oggi e di ieri. Dalle sue opere infatti emerge non un tipo stereotipato di donna, ma innumerevoli donne con carattere e personalità differenti, che rendono le sue eroine così interessanti.
Criticato per l’esagerazione nell’evidenziare la sofferenza dei personaggi femminili, Puccini in realtà deve gran parte del successo all’evidenziazione della donna come protagonista con tutta la sua sensibilità e la sua voglia di vivere. Soprattutto nelle opere Butterfly, Turandot e Tosca, il Maestro mostra una notevole sensibilità riguardo al ruolo femminile con tutte le molteplici sfumature e ricchezze che esso presenta.
Le donne di Puccini sono innocenti, miti, dal cuore puro e sensibile, amano intensamente, travolte dalle loro stesse passioni e per questo vengono punite. Puccini le considera simboli immortali dei valori di ogni società: immortale è la giovinezza, la voglia di vivere, il saper essere felici anche se per poco, il credere nell’amore forte e travolgente, ma che sa comprendere e attendere, l’affrontare con coraggio le pene amorose.
Ad oggi, le lunghe lotte che hanno consentito al genere femminile di diventare parte integrante della società non sono ancora finite: la disuguaglianza di genere è un fenomeno ancora tristemente attuale in ogni settore, da quello sociale a quello economico.
Così se le opere del Maestro sono attuali nel raccontare le emozioni, i turbamenti e i sentimenti, ci dobbiamo ricordare che prima dell’amore e delle passioni travolgenti ci deve essere il rispetto di se stessi e dell’altro. Forse solo in questo modo riusciremo a dare importanza alla vita e a contrastare ogni violenza.